Ma il punto, che credo in molti "sentono" di sollevare in questo momento storico italiano e, inteso in molte possibili accezioni, "europeo", è: quanta parte della democrazia è ancora in vita?
Quanta strada può ancora fare la democrazia, quantomeno rispetto a quelle aspettative che in molti modi ci sono state trasmesse, quasi come un riflesso, da scuola, media (televisioni in testa), proposizioni politiche?
Se partissimo da questi interrogativi in modo teorico, potremmo ben presto trovarci nella palude sconfinata e, per certi versi, affascinante, della politologia e addirittura della filosofia.
Cosa che non sarebbe da disdegnare a priori, ma di certo non risulterebbe molto interessante per la soluzione dei probelmi che diffusamente e urgentemente avvertono i cittadini comuni (cui mi ascrivo senza difficoltà).
Se non altro perchè per arrivare a dire qualcosa di "significativo" e attuale rispetto alle coscienze, o "sensibilità", di cittadini e, in special modo, utenti e frequentatori della rete, si rischia di dover spendere fiumi di parole, opinabili, spesso già dette e che assumono valore solo se collocate in un contesto che gli dia vitalità e attualità immediatamente tangibili.
Per questo abbiamo bisogno di un "orizzonte", cioè di una demarcazione, visiva e concettuale, che porti con immediatezza l'attenzione sul quando (naturalmente...ora), come e perchè la democrazia debba ritrovare il suo "slancio" (di "peggiore" sistema politico generale realizzabile..eccetto tutti gli altri).
Questo orizzonte, come prima enunciazione, può essere ritrovato nella Costituzione italiana del 1948 (deliberata in approvazione finale dall'Assemblea costituente il 22 dicembre 1947, ed entrata in vigore, appunto, il 1° gennaio 1948).
Ma non basta. Per evitare che questo blog diventi un "manuale" di diritto costituzionale, più o meno aggiornato e "brillantemente" divulgativo, occorre anche l'ingrediente della cornice storica ed economica attuale in cui l'intento definitorio si colloca.
Questa cornice "attuale", come dichiarata intenzionalità di partenza, è strettamente connessa all'analisi economica che, in via autonoma (e certamente libera da interferenze da questa sede), svolge il blog "goofynomics" di Alberto Bagnai.
In tale analisi, per come finora condotta e sviluppata in modo magistrale (e unico nel panorama delle fonti disponibili in "rete"), ci riconosciamo come sfondo e punto di partenza condiviso e apprezzato.
Ma non solo; è importante comprendere, oggi più che in passato, come laintegrazione tra una corretta "lezione" in economia e una corretta ermeneutica giuridica, risultino la chiave per riconquistare ai cittadini le "armi" democratiche della PARTECIPAZIONE CONSAPEVOLE e della EFFETTIVA LIBERTA' DI SCELTA SUL PROPRIO DESTINO.
Comprendere le istituzioni, costituzionali nazionali o europee, i meccanismi che le regolano, le leggi, le varie norme, e il loro significato e funzione sostanziali, è infatti un'arma appunto democratica.
Cioè che esclude che la lotta politica si svolga sia attraverso la violenza, psicologica o anche fisica, subìta (o replicata come rivolta) dai più deboli, sia attraverso l'inganno che tanto facilmente è perpetrabile non solo a carico dei meno "istruiti" tra i cittadini, teoricamente dotati tutti di eguali diritti dichiarati e riconosciuti nella Costituzione, ma anche in danno di tutti coloro che non giungano, - per ostacoli creati dai media e dalle posizioni dominanti nel campo della manipolazione delle fonti notiziali-, a penetrare la cortina di fumo (e di parole, dirette e giornalistiche) eretta intorno ai veri meccanismi che sottostanno alle dichiarazioni formali della legge e dei summit dei politici, primi fra tutti "europei".
A svolgere questo lavoro di chiarimento e di rivendicazione di conoscenza e libertà, saranno chiamate varie persone e voci autorevoli, o meglio, legittimate dalla conoscenza e dalla "competenza" specifica acquisita, che verrà riversata, con spirito di verità e di servizio, su chiunque vorrà accedere al blog. Ciò con l'auspicio di riuscire a diffondere, in modo facilmente, o almeno,"sufficientemente", comprensibile, le "armi della democrazia".
Siccome questo non sarà un blog di teoria e di discussioni "politiche" ma una fonte di conoscenza e di contributi scientifici, intrinsecamente democratica nel senso qui precisato, parleremo di problemi e questioni che sono all'attenzione di tutti i cittadini , nella loro vita molto concreta e molto angosciante, per trovare il modo di definire analisi, proposte e strumenti che possano portare a REGOLE E SOLUZIONI di rivitalizzazione della democrazia e del benessere generale.
Questo, mi auguro, potranno aspettarsi i lettori e i commentatori del blog stesso, a cui si invia fin da ora un "in bocca al lupo", nell'intento di costruire il più possibile insieme una "mappa" per una nuova Costituente, tracciata nella consapevolezza e nella piena libertà di partecipazione del più grande numero possibile di persone, interessate alla "liberazione" della Costituzione del '48 dalle catene che, tristemente, sembrano, ora più che mai, vincolarla.
E a noi i "vincoli" alla democrazia, specie se "esterni", non piacciono. E non per plurale majestatis, ma perchè so già che in molti già la pensano in questo modo e sentono "suonare la campana"...
Quanta strada può ancora fare la democrazia, quantomeno rispetto a quelle aspettative che in molti modi ci sono state trasmesse, quasi come un riflesso, da scuola, media (televisioni in testa), proposizioni politiche?
Se partissimo da questi interrogativi in modo teorico, potremmo ben presto trovarci nella palude sconfinata e, per certi versi, affascinante, della politologia e addirittura della filosofia.
Cosa che non sarebbe da disdegnare a priori, ma di certo non risulterebbe molto interessante per la soluzione dei probelmi che diffusamente e urgentemente avvertono i cittadini comuni (cui mi ascrivo senza difficoltà).
Se non altro perchè per arrivare a dire qualcosa di "significativo" e attuale rispetto alle coscienze, o "sensibilità", di cittadini e, in special modo, utenti e frequentatori della rete, si rischia di dover spendere fiumi di parole, opinabili, spesso già dette e che assumono valore solo se collocate in un contesto che gli dia vitalità e attualità immediatamente tangibili.
Per questo abbiamo bisogno di un "orizzonte", cioè di una demarcazione, visiva e concettuale, che porti con immediatezza l'attenzione sul quando (naturalmente...ora), come e perchè la democrazia debba ritrovare il suo "slancio" (di "peggiore" sistema politico generale realizzabile..eccetto tutti gli altri).
Questo orizzonte, come prima enunciazione, può essere ritrovato nella Costituzione italiana del 1948 (deliberata in approvazione finale dall'Assemblea costituente il 22 dicembre 1947, ed entrata in vigore, appunto, il 1° gennaio 1948).
Ma non basta. Per evitare che questo blog diventi un "manuale" di diritto costituzionale, più o meno aggiornato e "brillantemente" divulgativo, occorre anche l'ingrediente della cornice storica ed economica attuale in cui l'intento definitorio si colloca.
Questa cornice "attuale", come dichiarata intenzionalità di partenza, è strettamente connessa all'analisi economica che, in via autonoma (e certamente libera da interferenze da questa sede), svolge il blog "goofynomics" di Alberto Bagnai.
In tale analisi, per come finora condotta e sviluppata in modo magistrale (e unico nel panorama delle fonti disponibili in "rete"), ci riconosciamo come sfondo e punto di partenza condiviso e apprezzato.
Ma non solo; è importante comprendere, oggi più che in passato, come laintegrazione tra una corretta "lezione" in economia e una corretta ermeneutica giuridica, risultino la chiave per riconquistare ai cittadini le "armi" democratiche della PARTECIPAZIONE CONSAPEVOLE e della EFFETTIVA LIBERTA' DI SCELTA SUL PROPRIO DESTINO.
Comprendere le istituzioni, costituzionali nazionali o europee, i meccanismi che le regolano, le leggi, le varie norme, e il loro significato e funzione sostanziali, è infatti un'arma appunto democratica.
Cioè che esclude che la lotta politica si svolga sia attraverso la violenza, psicologica o anche fisica, subìta (o replicata come rivolta) dai più deboli, sia attraverso l'inganno che tanto facilmente è perpetrabile non solo a carico dei meno "istruiti" tra i cittadini, teoricamente dotati tutti di eguali diritti dichiarati e riconosciuti nella Costituzione, ma anche in danno di tutti coloro che non giungano, - per ostacoli creati dai media e dalle posizioni dominanti nel campo della manipolazione delle fonti notiziali-, a penetrare la cortina di fumo (e di parole, dirette e giornalistiche) eretta intorno ai veri meccanismi che sottostanno alle dichiarazioni formali della legge e dei summit dei politici, primi fra tutti "europei".
A svolgere questo lavoro di chiarimento e di rivendicazione di conoscenza e libertà, saranno chiamate varie persone e voci autorevoli, o meglio, legittimate dalla conoscenza e dalla "competenza" specifica acquisita, che verrà riversata, con spirito di verità e di servizio, su chiunque vorrà accedere al blog. Ciò con l'auspicio di riuscire a diffondere, in modo facilmente, o almeno,"sufficientemente", comprensibile, le "armi della democrazia".
Siccome questo non sarà un blog di teoria e di discussioni "politiche" ma una fonte di conoscenza e di contributi scientifici, intrinsecamente democratica nel senso qui precisato, parleremo di problemi e questioni che sono all'attenzione di tutti i cittadini , nella loro vita molto concreta e molto angosciante, per trovare il modo di definire analisi, proposte e strumenti che possano portare a REGOLE E SOLUZIONI di rivitalizzazione della democrazia e del benessere generale.
Questo, mi auguro, potranno aspettarsi i lettori e i commentatori del blog stesso, a cui si invia fin da ora un "in bocca al lupo", nell'intento di costruire il più possibile insieme una "mappa" per una nuova Costituente, tracciata nella consapevolezza e nella piena libertà di partecipazione del più grande numero possibile di persone, interessate alla "liberazione" della Costituzione del '48 dalle catene che, tristemente, sembrano, ora più che mai, vincolarla.
E a noi i "vincoli" alla democrazia, specie se "esterni", non piacciono. E non per plurale majestatis, ma perchè so già che in molti già la pensano in questo modo e sentono "suonare la campana"...