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L'IPOTESI CALAMANDREI: LA PROSSIMA LEGISLATURA E L'INSTABILITA' DE L€UROPA

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1. Se adottiamo il punto di vista del ritorno alla legalità costituzionale della "Repubblica fondata sul lavoro", in contrapposizione a "l'antisovrano", si rafforza la prospettiva che la prossima legislatura sarà inutile. E sarà sicuramente tormentata dall'applicazione del massimo sforzo teso alla conservazione della  (pseudo)costituzione materiale fondata sui trattati.

2. L'osservazione che precede non è affatto un giudizio politico, ma un sillogismo giuridico-costituzionale che discende direttamente dalle parole dei migliori giuristi che, (appunto, consapevolmente), fissarono certi principi inderogabili e pensarono che non sarebbe stato possibile, sul piano dell'azione politica delle future "forze regressive" (così esplicitamente Ghidini in sede costituente), arrivare a disapplicarli e modificarli. 
Lo stesso Ghidini aveva enunciato (qui, p.4) un principio "precauzionale":  
"Noi abbiamo il dovere di immaginare anche il peggio, anzi le leggi son fatte in previsione del peggio, perché se le cose dovessero sempre andare nel migliore dei modi, sarebbe perfettamente inutile che ci fossero dei codici e si formassero delle leggi. Ora, fate l'ipotesi che la nostra rappresentanza fosse completamente eliminata e sedessero in questa Camera solo rappresentanti della Nazione aventi un orientamento politico regressivo, e volessero formare una legge la quale contrastasse questi diritti al lavoro, li limitasse, o li annullasse. La Corte costituzionale dovrebbe dichiarare l'incostituzionalità di questa legge".

3. Ma una volta che la "prevalenza" di queste forze regressive avesse superato, come è in effetti accaduto, ogni salvaguardia di garanzia, e in particolare i trattati avessero riplasmato la cultura giuridica istituzionale in senso abrogativo della tutela del diritto al lavoro quale configurato in Costituzione, si verifica appunto,"l'ipotesi Calamandrei": negati i diritti fondamentali sanciti nella Costituzione, "la Costituzione non sarebbe semplicemente modificata, ma sarebbe distrutta; si ritornerebbe, cioè, allo stato di fatto, allo stato meramente politico in cui le forze politiche sarebbero di nuovo in libertà senza avere più nessuna costrizione di carattere legalitario, e in cui quindi, i cittadini, anche se ridotti ad una esigua minoranza di ribelli alle deliberazioni quasi unanimi della Assemblea nazionale, potrebbero valersi di quel diritto di resistenza che l'articolo 30 del progetto riconosce come arma estrema contro le infrazioni alla Costituzione".

4. Questa situazione di stato meramente politico, è già vigente, ma è rimasta seminascosta dietro la labile facciata della asserita continuità dello Stato di diritto costituzionale ante e post irruzione del "vincolo esterno". Da cui, poi, la sostanziale enunciazione meramente formale dei (mai applicati) controlimiti.
Con la prossima legislatura, e la prospettiva del governo, (possibilmente di legislatura), istituzionale-tecnico-di grande coalizione, questa facciata formale verrà esplicitamente meno.
Era già intuibile ad inizio anno, di fronte alle possibili maggioranze sulla legge elettorale, (divenute poi larghissima maggioranza sulla...non-legge elettorale). La "saldatura in nome dell'€uropa" si stava già rivelando come una via senza alternative.

5. I successivi eventi istituzionali e politico-economico-monetari del 2017, le evoluzioni che preannunziano, confermavano questa "via":
"...Draghi ha un mandato che scade alla fine del 2018: è vitale interesse dell'€stablishment italiano che rimanga in carica fino all'ultimo giorno?
Forse...
O forse, potrebbe nascere un neo-governo di grande coalizione, "tecnico", nella primavera inoltrata del 2018, - dopo mesi di trattative che saranno punteggiate da emergenze migranti, bancarie e, possibilmente anche di crollo delle infrastrutture (ormai abbandonate a se stesse da decenni)- e che potrebbe, in un crescendo parossistico contro l'inadeguatezza delle istituzioni costituzionali, procedere alla patrimoniale straordinaria (già avallata in un "casuale"obiter dictum da un recente sentenza della Corte costituzionale; v. qui sui "prelievi eccezionali" come...rimedio alla crisi economica).

Ciò anticiperebbe gli effetti...di Weidman insediando alla BCE, e accontenterebbe le banche (ormai sistema a controllo estero), con il sollievo dall'eccessivo (secondo Leuropa) carico di titoli del debito pubblico, apprestando contemporaneamente una provvista adeguata per ricapitalizzazioni e salvataggi a carico dei contribuenti (dicendo di voler salvare i risparmiatori).
Una manovra del genere, se condotta con l'adeguata copertura mediatica e istituzionale, potrebbe portare a una formula di governo praticamente inamovibile per un'intera legislatura...
Nel frattempo, nel corso della nuova legislatura, sarebbe pure adottata la riforma dei trattati voluta dalla Merkel.

Sicché il PdR pro-tempore (all'incirca allo scadere della prossima legislatura), si ergerebbe in un ruolo ridisegnato e accresciuto rispetto ad ogni altra istituzione, svuotata, dal neo-trattato, di ogni autonomia di indirizzo politico: il ruolo, ovviamente, sarebbe quello di garante-vigilante UEM nella provincia Italia.

Questo nuovo ruolo, formalizzato dalla prevalenza dell'acquis comumitario sulla Costituzione, stante il potere (de facto, già oggi) esclusivo di decidere dello scioglimento della camere (qui, p.1), sarebbe centrale per assicurare la continuità di parlamenti votati esclusivamente per garantire la "governabilità": cioè per fornire la fiducia ex post (rispetto alla "investitura" extra-elettorale) a "commissari pro-trojka" a durata quinquennale forzata, formati da tecnici ultra-€uropeisti designati dal consensus dei mercati sovranazionali.

Della stessa presenza di questo o quel parlamento, cioè delle sue possibili composizioni e della loro adeguatezza rispetto all'orientamento politico divergente eventualmente manifestabile dall'elettorato, non si accorgerebbe più nessuno.
Infatti, in una progressione prevedibilmente "strutturale", si penserebbe piuttosto ai continui stati di eccezione ed emergenze-paese, che indurrebbero le Camere, sotto la spinta della grancassa mediatica, sempre più violenta e demonizzatrice di ogni dissenso, a votare laqualunque.

Per evitare "momenti di riflessione" pericolosi, tra un "fate presto!" e l'altro, basterà inserire da subito nell'agenda della prossima pseudo-legislatuta, una tormentata riforma del welfare con introduzione del reddito di cittadinanza, intrecciandola con il connesso problema della cittadinanza e dei "migranti".
Questa combinazione di politiche legislative, infatti, spaccherebbe l'opposizione alla grosse koalition, e inscenerebbe una gigantesca versione del conflitto sezionale, che metterebbe comunque in ombra l'approvazione delle "grandi riforme" (adeguatamente mixate tra patrimonialone e tagli "risolutivi" della p.a.) per la riduzione "drastica" del debito pubblico.
Mix, che, opportunamente miscelato in provvedimenti emergenziali"prendere o lasciare", sarebbe oltretutto gradito sia alle vaste forze tea-party che alle sinistre altro€uropeiste: come sempre marciano divisi per colpire uniti in nomine euri ac gold standard."

6. Di tutto questo, - naturalmente al netto delle implicazioni costituzionali già evidenziate e dei contenuti e delle finalità delle "riforme indispensabili" per rimanere in €uropa-, ci dà contezza questo articolo de La Stampa: considerate, leggendo l'articolo, che la momentanea "impossibilità" di nuove elezioni immediate, una volta iniziati gli "appuntamenti" legati agli "indissolubili impegni presi con l'UE", diviene agevolmente una "impossibilità" per la durata dell'intera legislatura.Come ci insegnano gli eventi di quella in scadenza, che è sopravvissuta, alla insanabile illegittimità costituzionale della sua composizione, fondandosi sulla insostituibilità di questi, e proprio questi, parlamentari (nella loro identità di persone fisiche), perché se fossero stati altri (diverse persone fisiche), a seguito di nuove elezioni, sarebbe venuta meno, a quanto pare, la "continuità degli organi costituzionali" (...?).
Analoghe previsioni sulla futura legislatura, (sempre al netto di...), le trovavate già qui.

7. Come abbiamo visto (qui, p.5):
Questa  "curiosa"prorogatio, infatti, può (ormai) indifferentemente operare sia che si tratti di composizione costituzionalmente illegittima delle Camere, sia che si tratti della diversa ipotesi dell'impossibilità di funzionare in una certa composizione
In ogni caso, il governofiduciario delle Camere in qualsivoglia composizione (anche in ipotesi che ne dovrebbero sancire la cessazione e quindi nuove immediate elezioni) non potrà che trarre dai "mercati" la sua sostanziale legittimazione".

8. Ora questa situazione è altamente instabile: ma non (soltanto) perché si ratifica il ritorno allo stato meramente politico, cioè agli equilibri dettati dai puri rapporti di forza economici, e quindi il modello neo-liberista dei trattati, quanto perché la saldatura in nome dell'€uropa risentirà della instabilità crescente causata dalla destabilizzazione sociale che si persegue con l'euro
In Italia si fanno calcoli e alleanze politiche dimenticando un ben preciso "dettaglio" (almeno, e senza alcuna sorpresa, a livello mediatico): L€uropa può andare solo nella direzione di un inesorabile inasprimento del suo "ordine internazionale dei mercati", e ogni sua riforma non può che risolversi in un "Piano Funk 2.0".

9. Tutti i calcoli e le previsioni ital-mediatizzate non possono spostare di un millimetro il destino di un progetto folle, destinato a finire male proprio perché ogni follia si contraddistingue per la impossibilità di autoriconoscersi:
"La miseria dilagante di troppi impedirà che reductio ad hitlerum e reductio ad stuprum, o ad corruptionem, siano più armi credibili. Si capirà la grande attualità del regime pinochettiano per descrivere il presente.
Il vero sconfitto (ma non vinto) dei rivolgimenti elettorali - provocati dai problemi del gold standard-è proprio il "sistema di controllo mediatico" del capitalismo sfrenato, che nasconde il conflitto sociale dietro la cortina censoria ed antistorica delle varie "reductiones".

Nel momento in cui il capitalismo sfrenato perde tale controllo, facendo emergere la sua vera natura, antidemocratica, essendo perciò costretto a forme di autoritarismo, si capisce veramente, e senza equivoci, cosa sia "destra" e cosa sia tutela della democrazia sociale.
E le maschere mediatiche cadono...
Questo significa che, in termini di povertà materiale, miseria morale e emersione dei peggiori istinti sociali sia di REAZIONE che di REPRESSIONE, "finirà male".
Finisce male perché non si comprende mai in tempo dove va a parare la propaganda tecno-pop neo-liberista e quanto sia facile, una volta che domini la sua pre-determinazione del voto, perdere la democrazia; cioè la libertà per tutti".
Coloro (pochi) che ne sono coscienti si potranno domandare: "come rimediare a tutto ciò?". La risposta è banale: domandandoselo TUTTI. Ma i "tutti" non lo faranno in tempo per le prossime elezioni (e Gramsci aveva ben indicato perché)...
 

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