
Quelli sotto rappresentati costituiscono gli effetti del "sostegno" PROCICLICO che lo Stato ha dato alla stremata società italiana per tornare...ai livelli di prodotto anteriori alla crisi (trattasi di evidente eufemismo):

Ora l'€uropa chiederà all'Italia, dopo le elezioni, dosi massicce di ulteriore austerità. E la maggior parte degli italiani avrà votato per questa soluzione. Senza aver mai capito nulla di quanto è accaduto.
Duccio ci sta dando grandi soddisfazioni :-).
Ritengo utile, perciò, ai consueti fini di "non dispersione" incorporare in un apposito post questo suo commento. Come leggerete, ha il pregio di riassumere in sintesi fenomenologica ciò che, sul piano storico e politico-economico (e naturalmente, trattandosi di strategie neo-liberiste, tattico-ideologico), abbiamo approfondito sul blog a partire (in special modo) da settembre 2017.
Lascio a voi di "integrare", con l'eventuale citazione di post che trattano i singoli passaggi (il neretto dovrebbe indirizzare e agevolare la ricerca), un approfondimento che consolidi il suo intervento. Un approfondimento che risulterebbe, prima di tutto, un'arma di sopravvivenza in questi tempi bui-bui (Duccio ha ragione: intentando la vostra "coscienza civile", il tema è affascinante):
Duccio Tessadri22 gennaio 2018 17:40
Si rischia di finire nella dietrologia, eppure il tema è affascinante.
L'approvazione della Costituzione può essere riferita a una difficilmente ripetibile molteplicità di elementi di debolezza e di strategia in capo ad Essi.
Tra questi, il primo è la gradualità con cui sanno muoversi, quando occorre.
L'approvazione della Costituzione può essere riferita a una difficilmente ripetibile molteplicità di elementi di debolezza e di strategia in capo ad Essi.
Tra questi, il primo è la gradualità con cui sanno muoversi, quando occorre.
Come si poteva, negli anni '40, dopo l'esperienza fascista, nel bel mezzo di quella sovietica che tanti attraeva, appena finito il new deal roosveltiano ... insomma come si sarebbe potuto, in un periodo storico in cui l'intervento dello Stato nell'economia era considerato scontato, scrivere una Costituzione liberista? Troppo sarebbe stato lo stridore con il comune sentire.
In secondo luogo, l'Italia era in macerie. C'era la necessità di risollevarla, almeno fino al punto da creare un benessere sufficientemente diffuso da costituire uno stabilizzatore sociale, e questo non lo poteva certo fare il liberismo.
In terzo luogo, come evidenziato dai commenti precedenti di Danilo e Luca, c'era la sicurezza, rivelatasi fondata, di poter 'amministrare' e minimizzare i rischi di un possibile 'socialismo compiuto' ponendo uomini di fiducia ai vertici delle istituzioni, "legando" lo Stato a convenzioni internazionali di segno contrario (CECA/CEE/CE/UE in primis), impedendo una normale alternanza democratica, creando fattori di divisione sociale quali una diffusa corruzione, "rivolte" borghesi (vedi '68), la strategia della tensione etc...
In quarto luogo, un interesse strumentale a un transeunte aumento dei poteri dello Stato e dell'affidamento dei cittadini ad esso.
In secondo luogo, l'Italia era in macerie. C'era la necessità di risollevarla, almeno fino al punto da creare un benessere sufficientemente diffuso da costituire uno stabilizzatore sociale, e questo non lo poteva certo fare il liberismo.
In terzo luogo, come evidenziato dai commenti precedenti di Danilo e Luca, c'era la sicurezza, rivelatasi fondata, di poter 'amministrare' e minimizzare i rischi di un possibile 'socialismo compiuto' ponendo uomini di fiducia ai vertici delle istituzioni, "legando" lo Stato a convenzioni internazionali di segno contrario (CECA/CEE/CE/UE in primis), impedendo una normale alternanza democratica, creando fattori di divisione sociale quali una diffusa corruzione, "rivolte" borghesi (vedi '68), la strategia della tensione etc...
In quarto luogo, un interesse strumentale a un transeunte aumento dei poteri dello Stato e dell'affidamento dei cittadini ad esso.
Mi spiego meglio.
Oggi lo Stato-apparato è un fedele ed efficiente esecutore di normative e indirizzi chiaramente oppressivi e contrari all'interesse generale.
Le strade devono essere a pezzi ma l'autovelox deve esserci dietro ogni curva. L'attesa al pronto soccorso dev'essere insostenibile, eppure lo Stato è in grado di liquidare in poche settimane milioni di dichiarazioni redditi e IVA, incrociarne i dati con i pagamenti effettuati, chiedere il pagamento del residuo eventualmente mancante.
La tolleranza per questo stato di cose è favorita da un diffuso ricordo di un "altro" Stato, di ciò che lo Stato fu e - si pensa - potrebbe ancora essere: fornitore di servizi, costruttore di infrastrutture, acquirente di ultima istanza, ripianatore di debiti e dissesti, pagatore di stipendi e pensioni.
Se non si fosse passati da questo stadio, la tolleranza sarebbe molto inferiore, (NdQ: chi rammenta la "rimozione del punto zero" nel paradosso €uropeo?) come lo era nei nostri avi, che, non avendo vissuto l'esperienza di uno Stato "dalla loro parte", senza remore consideravano i detentori del potere (sia pubblico che religioso) alla stregua di delinquenti.