https://www.huffingtonpost.it/2018/04/25/il-25-aprile-fa-scattare-il-tempo-dei-messaggi-distensivi_a_23419754/?utm_hp_ref=it-homepage
1. Siamo alla tradizionale ricorrenza del 25 aprile che, questo blog, cerca di celebrare riconducendola alla sua essenza: la sua appartenenza comune e indistinta a tutti i cittadini italiani in quanto quella "Liberazione" (dall'occupazione militare straniera, sia chiaro) indusse, fortunatamente (o, forse, fortunosamente), l'intero popolo italiano al percorso che portò alla Costituzione in vigore dal 1° gennaio 1948. E di cui, perciò, scade quest'anno il 70° anniversario.
Chiunque può notare, infatti, che non esiste, in coincidenza con i primi giorni di gennaio, alcuna festività e ricorrenza ufficiale altrimenti dedicata alla conquista della Costituzione che fonda la Repubblica sul lavoro e in cui la sovranità appartiene al popolo. A differenza di quanto poterono prevedere le ben più "elargite dall'alto" costituzioni tedesca e giapponese: qui, pp. 8-11.
Il 25 aprile, dunque, è la festa che, per una sorta di attrazione logica, più dovrebbe indurci alla conta di chi, nella vita pubblica, politica ma prima ancora culturale, "crede o NON crede nelle Costituzioni".
Beninteso nelle Costituzioni pluriclasse fondate sull'eguaglianza sostanziale, e quindi sull'obbligo di intervento attivo dello Stato sia nel garantire le prestazioni sociali fondamentali, su tutte sanità e previdenza pubbliche, sia nel perseguire la piena occupazione con l'intervento diretto nell'economia reale del paese e nella tutela del risparmio diffuso (cioè quello cui debbano avere accesso anche e soprattutto i lavoratori). Insomma, quella che Mortati definì la "democrazia necessaria" perchè in assenza di questi elementi fondanti, la democrazia "semplicemente non è".
2. Nella celebrazione del 25 aprile dell'anno che ha preceduto il referendum costituzionale, muovendo dalle premesse sopra riassunte, avvertimmo che "quel" 25 aprile avrebbe potuto essere, rispetto alla sua vera sostanza e consapevolezza, l'ultimo:
La forma repubblicana, e cioè l'area di intangibilità del modello democratico di tutela dei diritti essenziali, in particolare socio-economici, che caratterizza la nostra Costituzione - e che è il frutto della "concordia" e dell'armonia che in occasione del 25 aprile avremmo interesse a difendere sopra ad ogni altra priorità -, ne risulta sufficientemente determinata, dissipando i dubbi che al riguardo aveva sollevato Calamandrei in sede di assemblea Costituente. Alla luce di questo "diritto vivente" supremo (almeno nella perdurante giurisprudenza della Corte costituzionale), dovrebbe preoccuparci, ora e in occasione della ricorrenza del 25 aprile, che la riforma costituzionale determini un effetto di sbilanciamento sull'Esecutivo di decisioni che non solo sfuggiranno sempre più all'autonoma deliberazione parlamentare e alla indipendenza di giudizio degli organi costituzionali di garanzia, ma che sono assunte, in modo crescente e divorante, in sede sovranazionale, e quindi al di fuori del circuito di deliberazione dell'indirizzo elettorale, democratico e costituzionale...
3. Sappiamo poi che il referendum di riforma costituzionale è stato respinto da circa il 60% degli Italiani, così come abbiamo cercato più volte di evidenziare che tale esito è stato "metabolizzato al contrario" rispetto al segnale di difesa democratica che avrebbe lanciato e, dunque, presto dimenticato: fino al momento politico attuale, che addirittura lo rende del tutto irrilevante.
Sì, perché, com'era facile comprendere in base ad un'elementare consapevolezza della portata delle norme di riforma che si volevano introdurre, quel referendum era "proprio sull'€uropa".
E dunque, ove mai fosse stato colto nel suo senso più evidente, l'esito del referendum costituiva un richiamo allo Spirito del 25 aprile, inteso come rivendicazione dell'indipendenza e della volontà democratica dell'intero popolo italiano contro il dominio straniero.
4. E tutto ciò vale, ai nostri giorni, comunque si volesse aggiornare, nelle sue forme, un tale dominio, tenendo conto che "sovrano è colui che ha il potere di dichiarare lo stato di eccezione": laddove, cioè si prendesse realisticamente atto che i trattati raggiungono, deliberatamente e dichiaratamente, effetti equivalenti, se non ancora più insidiosi e penetranti, di un'occupazione militare straniera (qui, p.4 e qui) .
Un prezzo che si è da lungo tempo considerato conveniente (ma per chi?) di pagare, fino a farlo divenire il tributo di un paese sottomesso ai feudatari dei "mercati" privati che dominano le burocrazie di Bruxelles:
Perdoni, non è che Berlinguer fosse candido. Dall’intervista di Scalfari a Berlinguer del 1978: pic.twitter.com/FqLq4mJMC3— 𝐋𝐚 𝐝𝐮𝐫𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐯𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞 (@stat_wald) 23 aprile 2018
This is just brilliant - this map shows the biggest trading partner for each country pic.twitter.com/gmNmTycFFG— Gergely Polner (@eurocrat) 19 aprile 2018
Un accordo fondato sul nulla quello tra Pd e 5S. Scritto nel tipico linguaggio neoliberista: razionalizzare, modernizzare, semplificare...cosa verrà fuori da queste #Consultazioni2018? pic.twitter.com/x08flUbwG9— Ilaria (@IlariaBifarini) 24 aprile 2018
Esito del referendum rimosso, esito delle elezioni reso insignificante, fanno sì che null'altro conti: 1+1+1 fa sempre 3 e quel 3 è l'opposto sistematico dello Spirito del 25 aprile:
Martina (PD) porterò le proposte emerse durante il colloqui con il presidente Fico alla direzione del PD, punti qualificanti potrebbero essere la lotta al sovranismo ed una decisa spinta europeista— GeopoliticalCenter (@GeopoliticalCen) 24 aprile 2018
5. Tanto che, sulla base della feroce rimozione del segnale dato dall'esito del referendum e della tetragona insistenza nel rilancio dell'€uropeismo, abbiamo sottolineato l'ironia di una nuova "gloriosa Caporetto". Naturalmente, perseguita incrollabilmente dall'oligarchia nazionale che agisce da Trojka incorporata rispetto al quasi inerme popolo sovrano.
Un'oligarchia che è organizzata sull'asse del famigerato Quarto Partito, ma che, come mai prima nella Storia della Repubblica, si è insinuato saldamente in ogni principale snodo istituzionale.
6. Ma messa l'attualità politica in questi termini, le principali conquiste che ha portato la democrazia costituzionale, in esito alle recenti elezioni, sono più che mai in pericolo e, l'irrisolta questione del vincolo €sterno e della religione neo-liberista che ad essa si lega, consente di rimettere indefinitamente in discussione, a fini definitivamente abrogativi, tali conquiste.
Ora un governo "credibile" di legislatura per fare una bella riforma della Costituzione. Obiettivi: incorporare il vincolo €uropeo e rafforzare l'esecutivo e la €-governabilità.— LucianoBarraCaraccio (@LucianoBarraCar) 24 aprile 2018
E nuova legge elettorale col ballottaggio.
Quando li ritrovano se no numeri come questi?
7. Questo irresistibile volgere degli eventi, lo avevamo visto qui"a caldo"; volendo trovare una sintesi della vivace discussione di immediato commento dei risultati elettorali, a spanne, l'evoluzione del post-voto fino all'odierno 25 aprile ci porta a questo:
Ammiro il tuo ottimismo della volontà :-)
E fai bene a esercitarlo.
Non solleverò alcuna obiezione.
Solo ti segnalo che...
http://www.huffingtonpost.it/2018/03/06/confindustria-tende-una-mano-ai-cinque-stelle_a_23378100/?utm_hp_ref=it-homepage
http://www.huffingtonpost.it/2018/03/06/sergio-marchionne-i-nuovi-non-mi-spaventano-m5s-visto-di-peggio-renzi-irriconoscibile_a_23378129/?utm_hp_ref=it-homepage
Intendiamoci: può pure essere che "quelli che non credono nelle Costituzioni" siano in grado di sconfiggere il "Quarto Partito": ma sarebbe un inedito, almeno a partire dal 1921...Ben venga, comunque.
E fai bene a esercitarlo.
Non solleverò alcuna obiezione.
Solo ti segnalo che...
http://www.huffingtonpost.it/2018/03/06/confindustria-tende-una-mano-ai-cinque-stelle_a_23378100/?utm_hp_ref=it-homepage
http://www.huffingtonpost.it/2018/03/06/sergio-marchionne-i-nuovi-non-mi-spaventano-m5s-visto-di-peggio-renzi-irriconoscibile_a_23378129/?utm_hp_ref=it-homepage
Intendiamoci: può pure essere che "quelli che non credono nelle Costituzioni" siano in grado di sconfiggere il "Quarto Partito": ma sarebbe un inedito, almeno a partire dal 1921...Ben venga, comunque.