
1. Chiunque abbia seguito, o almeno tentato seriamente di seguire, questo blog, si rende conto di quanto lavoro è stato fatto, quanti temi sono stati affrontati e approfonditi, quante strutture di pensiero e "fenomenologie" sono state ricostruite.
Il percorso partito ormai da quasi 6 anni muoveva dall'idea che occorresse una consistente dose di risorse culturali per recuperare la ragione profonda di quell'episodio, unico nella storia italiana e, più ampiamente, dell'intero mondo occidentale, che era culminato nella nascita della Costituzione del 1948.
Crediamo, forse a torto, che tale episodio, lungi dall'essere oggetto di una mitopoiesi, sia stato illustrato per il suo enorme, anzi: insostituibile, valore di testimonianza: la testimonianza della concreta possibilità del verificarsi di circostanze, senza dubbio eccezionali, in cui un popolo tenta di dare una forma democratica all'autoorganizzazione della propria vita civile e in questa forma (intesa in senso storico-sociale), infonda al futuro degli esseri umani che ne sono coinvolti, una sostanza necessitata. E ciò nel senso della condivisione del modo di essere delle proprie istituzioni che persegua l'eguaglianza sostanziale e la giustizia sociale come precondizione, senza alternative, per la realizzazione dello Spirito umano.
E abbiamo creduto, per la stessa necessità sostanziale, che la ricostruzione degli alterni e poi drammatici sviluppi scaturiti "da" (o meglio sovrappostisi "a") quel grande momento storico, - nelle negazioni e nelle aggressioni che l'attuazione della Costituzione ha costantemente subito -, potesse infondere nuova forza all'idea della democrazia sostanziale.
2. Eppure, il dato della cronaca di questi giorni, mostra come qualsiasi tentativo in questa direzione assomigli all'infrangersi su un muro di gomma.
Vengo ai fatti molto concreti e ve li propongo in versione sintetica (dentro ci sono dei links e ogni lettore assiduo ed appassionato mi pare in grado di trarre le proprie conclusioni, tanto più che i links servono a rinfrescare la memoria):
Budget #UE 2021-27 | 22mld in più a membro per uscita #UK (ma non dovevano rimetterci loro con la #Brexit?) e debutto delle "condizionalità": niente soldi per chi "non rispetta lo stato di diritto" (leggi: chi si ribella agli euroburocrati) \\ #annamobenehttps://t.co/2MwPcCUAyD— Grim (@gr_grim) 2 maggio 2018
3. Dunque: lo "Stato di diritto" diviene il presupposto supernormativo, come sempre prevalente sulla Costituzione, per una nuova forma di condizionalità.
Una condizionalità particolarmente arbitraria, in quanto ideologica e normativamente vaga, esercitata da parte di istituzioni che predicano l'importanza della soft-law, che impongono le corti sovranazionali che si autocostruiscono i parametri legali di giudizio e, come ci segnala Bazaar, teorizzano la tecnocrazia politicamente irresponsabile in forma di «adhocrazia» (naturalmente facendo a meno di ogni organizzazione statuale e del disprezzatissimo concetto di Nazione che le si connette).
Dunque come volete che sia reinventato ed applicato, come parametro legale addirittura sanzionatorio, lo stesso concetto, imprecisato e indefinito (v. artt. 2 e 7 del TUE), di Stato di diritto da parte di un'istituzione del genere?
Se lo Stato di diritto "si caratterizza per il fatto che ANCHE I PUBBLICI POTERI, I GOVERNI, DEVONO RISPONDERE DEL LORO OPERATO IN FUNZIONE DELLE NORME VOTATE DAI PARLAMENTI, possibilmente democraticamente eletti", nell'ordinamento Ue non si riscontra una sola delle più elementari condizioni che ne caratterizzano l'essenza e la funzione (come abbiamo visto sopra e come riassumeva il "mitico"discorso di commiato di Barroso).
4. Ma non è finita.
Sempre nella prospettiva della governabilità (qui, Addendum e qui pp. 2-3) e dell'efficiente e pronto adeguamento dell'azione delle istituzioni democratiche nazionali ai vincoli e alle imposizioni derivanti dall'appartenenza all'€uropa, sul fronte interno, si torna alla carica con la riforma della Costituzione. E che riforma!
Il presidenzialismo alla francese con l'introduzione del ballottaggio (p. 8.1.) come regola ipersemplificativa del quadro politico, in modo da prevenire ogni deviazione, derivante dal dilagante malessere sociale, dal controllo del processo elettorale imposto dai centri di irradiazione mediatico-finanziari promananti dai "mercati":
La nuova riforma della #Costituzione proposta dal #PD con prima firma Tommaso #Cerno (noto costituzionalista proprio...) in data 23 MARZO (appena 19gg dopo il voto)— Valeria S. (@valy_s) 2 maggio 2018
Ci riprovano.https://t.co/2Mk3IqQYZfpic.twitter.com/vUT0mCowCC