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UNA SITUAZIONE COMPLESSA. E STRUTTURALMENTE DEBOLE

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1. https://www.huffingtonpost.it/2018/05/14/salvini-torna-a-dubitare-il-leader-della-lega-mette-in-conto-il-fallimento-del-dialogo-con-di-maio-e-cerca-lexit-strategy_a_23434481/?utm_hp_ref=it-homepage
"Il governo nasce per fare le cose: o si comincia o ci salutiamo". E ci sono soprattutto quei "vincoli esterni", cioè vincoli europei, che Salvini cita con forza parlando alle telecamere col volto scuro, dopo l'incontro con il presidente della Repubblica. "O si ridiscutono i vincoli oppure è un libro dei sogni: il governo parte se può fare le cose – dice il leader leghista – sennò non cominciamo nemmeno...". La richiesta a Mattarella è di avere altro tempo per consultare la base ai gazebo nel weekend prossimo: per dividere la responsabilità di un governo che comincia a presentare troppi rischi.
Analisi coerente con la situazione politico-istituzionale e logicamente ineccepibile.

2. Ma in ogni modo dimostrativa del fatto che, secondo l'evidente schema delineato dalla nostra Costituzione (art.92, comma 2, Cost., integrato dalla "prassi" della storia repubblicana) e, prima ancora, dai meccanismi istituzionali propri di tutte le forme di governo parlamentari, il presupposto per la formazione del governo, specialmente allorché debba derivare da un accordo che coalizzi forze parlamentari differenziate, è l'individuazione di un premier incaricato
In sostanza, la determinazione della persona che rivesta tale ruolo, sulla base di un  consenso maggioritario (in parlamento) già rilevabile da una convergenza su obiettivi essenziali e caratterizzanti, - e che dunque sia legittimata di fronte all'elettorato- precede la fase di messa a punto di un programma comune,  (certamente auspicabile se precisato nelle sue linee fondamentali) e, più che altro, quella di determinazione della compagine ministeriale.
3. Per quest'ultimo fondamentale profilo, comunque esplicitato (e non a caso) dall'art.92 Cost., l'elemento del potere di scelta del presidente incaricato è ineliminabile, come preparazione anticipatoria di quel potere direttivo e di coordinamento che caratterizza funzionalmente la figura del Presidente del Consiglio (art.95 Cost.).
Ma anche sul piano programmatico, che sviluppa la già manifestata convergenza sugli obiettivi essenziali condivisi, il suo ruolo connaturale, proprio nella fase del negoziato per formare il governo, è quello di dare ordine alle indicazioni delle forze politiche che compongono la potenziale maggioranza, coordinandone il confronto.
4. E' evidente che, in assenza di questo ruolo propulsivo e ordinativo degli stessi lavori di stesura di un programma, la generica convergenza iniziale è altrimenti destinata al rischio di una stasi dai tempi indefiniti, in quanto determinata dalla fluidità di negoziati condotti da forze che si muovono come centri di interessi reciprocamente autonomi, e che quindi si pongono in rapporto tra loro su linee parallele e non aventi un baricentro comune.
In altri termini, secondo un elementare principio organizzativo che vale anche (e soprattutto) in una fase "informale", si pone l'esigenza di un punto fermo già comune e concordato che sia responsabile, verso le forze parlamentari e verso lo stesso elettorato, della indispensabile fase genetica autoorganizzativa del consiglio dei ministri.

5. Beninteso, questa serie di considerazioni valgono per il caso, costituzionalmente fisiologico, che il premier incaricato sia una figura politica, cioè un leader di partito coerente con la volontà popolare emersa dai risultati elettorali, e che possa perciò invocare una sua diretta rappresentatività, democratica e trasparente, degli obiettivi essenziali condivisi che sono la ragione stessa della formazione di quel nucleo di maggioranza parlamentare che ne giustifica la designazione.
Un negoziato per la formazione di un governo in assenza di un premier incaricato e che, con tutti i problemi sopra segnalati, si ponga come obiettivo (ancora non condiviso!) la designazione a posteriori dello stesso "incaricato" (o, nelle circostanze, sarebbe meglio dire "incaricabile") è logicamente e costituzionalmente atipico. E strutturalmente indebolito: il che rischia di portare alla formazione di un governo altrettanto debole.

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