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LA STAGIONE MONTI-FORNERO NON SAREBBE MAI FINITA, SE...

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  1. Dagospia 22 novembre 2017

La stagione Monti-Fornero non sarebbe mai finita se "la politica" non avesse maturato la convinzione che si può, abbastanza "tranquillamente", proseguire sullo stesso cammino del consolidamento fiscale accompagnato da "riforme" - (in particolare sulla spesa pubblica REALE per sanità, pensioni, territorio e servizi essenziali) -, semplicemente facendosi "costringere" dalle raccomandazioni Ue, dai PNRR, dai vecchi e nuovi patti di stabilità, e dalle relative minacce di procedura di infrazion€.

https://www.cortecostituzionale.it/documenti/comunicatistampa/CC_CS_20240122135855.pdf
Riforme

Spesa pubblica pensionistica (8,61% su Pil, se omogeneamente conteggiata, come negli altri paesi, al netto di prestazioni assistenziali non previdenziali, contributi affluenti allo Stato, e ritenute dell'imposta sul reddito effettuate sui trattamenti pensionistici).

Perché, quindi, farsi detronizzare da qualsiasi contingente "stato di eccezione" in cui €SSI, o ESSI, ci trascinano, quando, con cosmesi comunicative piuttosto agevoli, riconducibili alla fondamentale categoria della "illusione finanziaria", si possono proseguire le stesse politiche, facendo elargizioni insignificanti (che creano attriti da copione con l'€uropa, ma superabili senza significativo aumento degli spread)?

L'unico palcoscenico rimasto, (approssimativamente), che non sia strettamente funzionale alla DIRETTA realizzazione delle linee-guida di €SSI&ESSI, è quello dell'antifascismo in assenza di fascismo e dell'anticomunismo in assenza di comunismo: che, in definitiva, è una sorta di show in progress di rafforzamento di tutti gli attori politici mass-mediatizzati, entro la comune cornice del liberalismo pro-economia "di mercato", consentendo i distinguo più roboanti, all'interno di politiche invariate e invariabili.

Se poi anche la situazione internazionale, la "geobolitiga", sono condotte, da €SSI&ESSI, ravvivando abilmente queste due categorie - (e dissimulando la sostanza, economica e giuridica, dei conflitti nello scenario della globalizzazione mondialista) -, il sistema si trova in equilibrio dinamico tra i suoi vari livelli, sovranazionale e nazionale.
In particolare, a seconda delle contingenze del ciclo "politico" mondialista, lo spread, da strumento discrezionale in mano alla BCE, per costringerti a "fare la cosa giusta", diventa atteggiamento statico, non ostile, de imercati, SE e finché FAI la cosa giusta....

Questa è la natura attuale del capitalismo liberal€ sovranazional€.




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