Una realtà unica al mondo

e una realtà che ci condanna kafkianamente

Questo quadro fattuale parrebbe decisivo.
Ma non per il PUD€ mediatico.
Nelle molteplici trasmissioni della grancassa giornaliera h24, "Essi", chiamati regolarmente a "sovraintervenire" su qualunque tentativo di esporre la verità, dicono: "questa è una tesi, ma non è propria della maggioranza degli economisti", o anche "degli esperti" o della "gente" o degli "europei". Oppure dicono "rispetto la sua opinione, ma chiedo rispetto per la mia". E proseguono imperterriti a ignorare i fatti, dimostrando che neppure di questi hanno il minimo rispetto.
E questo nella migliore delle ipotesi: altrimenti si lasciano andare a insulti e a forme isteriche di aggressività, tollerate dai conduttori intimoriti.
E questo nella migliore delle ipotesi: altrimenti si lasciano andare a insulti e a forme isteriche di aggressività, tollerate dai conduttori intimoriti.
E in ogni modo, giù con SUPERCAZZOLE A GOGO, rinunciando ad ogni minima buona fede, intesa proprio come attitudine al dialogo che implichi una normale presa in considerazione delle analisi e dei fatti esposti dall'interlocutore.
Ma ci sono dei presupposti impliciti a questa dialettica della supercazzola dell'ordoliberismo, che ha riportato al potere il capitalismo finanziario "sfrenato":
1) sono 30 anni che, praticamente senza incontrare (finora) resistenza, dicono le stesse cose. E basta prendere un giornalone a caso nel corso di questo stesso periodo, praticamente di un qualunque giorno. Questo consente il RIDUZIONISMO (pop) CHE NASCONDE I RAPPORTI CAUSA-EFFETTO in ogni possibile argomento, proponendolo una limitata serie di combinazioni di slogan, divenute paralogismi assiomatici e incontestabili. PER SEMPRE;
2) possono dire queste cose perchè il parterre DI QUALUNQUE TRASMISSIONE è composto in modo da garantire il presidio in forze delle forze politiche PUD€, cioè del totalitarismo esterofilo ordoliberista, e degli intellettuali "organici"(che sono la stessa cosa perchè "sanno" che il loro accreditamento culturale dipende dalla conformazione all'ordoliberismo dominante); e questo anche quando, direttamente la questione non è politica ma di informazione preliminare, antecedente alla sfera della politica, su dati tecnici descrittivi della realtà e, quindi, i politici non hanno, a rigore, veste per interloquire;
3) and last, ma decisivo, i conduttori sono automaticamente e intimamente orientati a favorire questo format, lo sbilanciamento dei tempi a favore di ospiti predeterminati e sono, comunque, entusiasticamente orientati alla precostituzione del parterre.
Da notare che in questi "format" dati e analisi a rilevanza antecedente alla discussione politica, vengono sì esposti (in collgamento con espertoni): ma invariabilmente per portare l'attenzione su elementi che consentono di invertire o nascondere i rapporti causa-effetto.
Da notare che in questi "format" dati e analisi a rilevanza antecedente alla discussione politica, vengono sì esposti (in collgamento con espertoni): ma invariabilmente per portare l'attenzione su elementi che consentono di invertire o nascondere i rapporti causa-effetto.
Eppure bisogna capirli: ora cominciano veramente ad avere paura.
Paura di non riuscire a entrare nell'1% (o poco più), appartenendo al quale, viene assicurato loro di non dover mai condividere le sofferenze di un intero popolo. Sofferenze inutili, stupidamente inflitte per la pura fede nella propria ridicola superiorità.
Hanno paura di non avere più il controllo assoluto dell'informazione e della controinformazione.
E che da ciò possa in breve sgretolarsi tutto l'edificio di menzogne e manipolazione su cui prosperano "Essi" e gli aspiranti "margravi" mediatici, loro serventi.