
Per consentire a tutti gli appassionati di "ipotesi frattalica" un'adeguata partecipazione alla riflessione e alla elaborazione (da ritenere in fase iniziale, sul piano metodologico), riporto lo spunto datoci da Neri con questo suo intervento e le risposte che, allo stato, ne sono conseguite:
- Ci si può riflettere. Alcune evidenze ci sono. E poi il problema centrale in fondo è PERCHE' gli USA perderebbero (che dovrebbe spiegare anche perchè, strumentalmente, simultaneamente ci liberebbero). Un perchè niente affatto scontato nella sua specifica eziologia.
Buona direzione di indagine. Che, oltretutto, vale la pena di approfondire da subito, perchè mi sa che gli eventi si aggraveranno già nelle prossime settimane...
http://www.affaritaliani.it/esteri/merkel-e-putin-negoziano-310714.html
http://www.independent.co.uk/news/world/europe/land-for-gas-secret-german-deal-could-end-ukraine-crisis-9638764.html - @ Quarantotto03 agosto 2014 00:05
Il primo perché è più semplice.
La situazione è analoga alla cattura di un gatto. Ci sono parecchi modi. La prima cosa che viene in mente a un grosso predatore sicuro di sé potrebbe essere di chiudere il gatto in un triedro senza vie d'uscita. Si può fare, ma solo se dotati di maschera da saldatore.
Che l'aggressore non può indossare perché al consiglio di sicurezza dell'ONU ci sono cinque membri permanenti (uno dei quali è proprio il gatto oggetto di attenzioni e un altro è quello che si vorrebbe davvero catturare, potendo).
Questa pantomima ha solo due esiti possibili (mi pare).
Il ricorso pressoché simultaneo alla violenza pura con danni fatali al bene della vista.
Una qualche manovra diversiva in altra stanza della casa che "costringa" ad interrompere la caccia salvando (si fa per dire) la faccia del predone.
E in ogni caso "gli USA perderebbero".
ps come va fino a qui? - Metafore avvincenti: ma abbiamo bisogno, nel metodo frattalico, di determinare precisi elementi fattuali (geopolitici) che si stanno svolgendo, per confermare lo schema proposto in tal modo.
C'è di mezzo, nelle analisi correnti (e trovarne di non viziate dalla propaganda non è facile), l'elemento di una guerra che si combatte per via finanziaria e su PIL, export, riserve valutarie ecc. In cui cioè l'elemento guerreggiato è aggirato con la creazione di una compressione economica esplosiva a danno della Russia.
E certamente scaricando i veri costi para-simmetrici sull'Europa.
Ecco questo mi pare il momento di rottura da cui possono sorgere le conseguenze non stimabili e non stimate correttamente (more solito) dagli USA.
Per perdere, mi pare, dovrebbero ritrovarsi a doversi scontrare con la Germania che faccia una politica diplomatica incompatibile e crei le condizioni per un fronte collaterale (naturalmente semiocculto, fatto di Fed, sanzioni bancarie, rischi di crisi finanzarie incontrollate).
E allora paradossalmente il punto debole della Germania è proprio il mantenimento dell'euro attuale (cosa che non appare chiara solo agli idioti-collaborazionisti in Italia), le cui regole rendono impunita l'asimmetria stabilizzata del suo enorme surplus.
Dunque l'euro come strumento ordoliberista (cioè "appaltato alla Germania" come custode del ripristino liberista dell'area) potrebbe divenire l'oggetto di una rinuncia strategica da parte dei liberoscambisti aggressivi per via del suo limite connotato, cioè l'essere affidato alla garanzia tedesca non più funzionale per la sua connotazione geopolitica ormai "distorta", sicchè tra 2 utilità - decostituzionalizzazione democratica dell'Europa e mantenimento della supremazia del dollaro-, potrebbero sacrificare la prima.
Con effetti di rimbalzo epocali.
Un'estate tempestosa e forse un autunnno ancora più drammatico.
Salvo problemi interni agli stessi USA, giunti ad un livello di concentrazione dei redditi che non ha precedenti mentre si annuncia l'ennesimo aggiustamento dei mercati strutturalmente drogati.
Insomma, a qualcosa della loro follia pro-finanza gli USA potrebbero dover rinunciare ed arrivare a buttare una pallina in un flipper..."
Ancora una volta ci potrebbero salvare gli americani. Anche questa volta in via preterintenzionale.
Sarò estremamente schematico e breve (certamente troppo: me ne scuso fin da ora)
Gli anglosassoni sono in debito di egemonia. Le loro lacune culturali tendono a cacciarli in brutti guai. Come i britannici sanno fin troppo bene il dominio prima o poi finisce. Gli USA per un certo periodo sembravano avviati su una strada diversa dovendo equilibrare le differenze di potenziale (socio-politico-economico) generate attraverso il socialismo reale.
Da quando il motore della storia si è inceppato, si sentono padroni del mondo. Ma gli fa ombra la Cina che diventerà qualcuno da grande.
Purché mantenga unità e compattezza non ci sono guerre dell'oppio che tengano. Al momento non sembra probabile nemmeno una proliferazione di quisling locali.
In Ucraina gli USA sembrano istigare il matto alle sassate con l'obiettivo, sempre secondo me, di castigare nuora (Russia) perché suocera (Cina) intenda.
Il motivo?
Perché la Cina è già un boccone troppo grosso da ingoiare. Possiede poco meno del 10% del debito USA e ingenti riserve in US$ e, come diceva J. Adams una nazione si conquista controllando il suo debito oppure con le armi. In questo caso agli USA restano solo le armi. Hanno provato a giocare a scacchi con Putin che si è rivelato un maestro.
Infatti come si vede dalle tabelle linkate la Russia può essere stressata sul lato finanziario (possiede piccole quantità di debito USA e riserve di dollari esigue). Potrebbe cadere abbastanza facilmente per le sanzioni combinate USA-UE. Se ci saranno. Il che non è detto per parecchi motivi ben noti.
Alcuni anglosassoni come Mr Bond (James Bond?) ritengono che la Cina starà a guardare ("aspettative razionali"?). In tal caso la Russia dovrebbe venire a patti. Cioè la Crimea e l'accesso al mediterraneo della flotta russa. In definitiva l'irrilevanza geopolitica. Saranno armi.
Perché gli USA ci libereranno ancora una volta in via preterintenzionale?
Perché perderanno.
ps prendo l'ipotesi frattalica come un gioco: cioè molto seriamente. Ma, naturalmente, mi posso sbagliare.