
Tratto da "Investire oggi" (http://www.investireoggi.it/finanza-borsa/quotazioni-CSMIB/).
Il grafico "aggiuntivo" che precede conferma, ad oggi, alcune delle intuizioni previsionali che Mauro Gosmin ci ha inviato. Le sue riflessioni sono utili a capire sia il "crinale" su cui si trovano le aspettative finanziario-borsistiche, tra euro-break e stagnazione insolubile, se non recessione protratta"ad libitum €uropae", sia la connessione di lungo periodo con l'economia reale.
I fatti sono sempre più conclamati: e non c'è alcuna manovra espansiva o Comissione flessibile alle porte, se teniamo conto del vero impatto dell'attuale legge di stabilità, scontandone, come faranno i risparmiatori (specie in estinzione), i forti effetti restrittivi rinviati al 2016. Quando si inizieranno a constatare anche gli effetti debolissimi del TLTRO.
Glossario per il Post:
MIB 40= indice azionario Italiano dei 40 titoli a maggiore capitalizzazione
Dax = Indice azionario tedesco dei 30 titoli a maggiore capitalizzazione.
S&P500 = indice azionario americano formato dalle 500 aziende a maggiore capitalizzazione.
Trend= direzione del mercato
Il Trend si divide in:
Trend rialzista; Trend ribassista; Trend laterale.
Il trend laterale, può essere un movimento di accumulo e quindi precede un trend rialzista, oppure può essere un movimento distributivo che precede un trend ribassista.
Inoltre i trends si possono dividere in trends di lungo periodo, di medio periodo, breve periodo ecc.
Quello qui sopraè un grafico a barre mensili dell’indice italiano Mib40, che parte dal 1996 ed arriva ai giorni nostri. Cerchiamo di scomporlo per trend di lungo periodo.
1) il trend rialzista che parte dal 1996 e si conclude a marzo 2000 a 51200 di indice Mib 40
2) un trend ribassista che va da marzo 2000 e si chiude a marzo 2003 da 51200 a 20400 di indice Mib 40.
Fino a questo momento il nostro indice azionario è allineato all’indice azionario americano e all’indice azionario tedesco, anzi tende a fare meglio.
3) Trend rialzista da marzo 2003 a maggio 2007 da 20400 a 44364 di indice Mib 40
Il nostro indice azionario è sempre allineato all’indice azionario americano e tedesco, anche se tende a fare peggio rispetto ai due indici di riferimento.
4) Trend ribassista da maggio 2007 a marzo 2009 da 44364 a 12332 di indice Mib40.
Il nostro indice azionario è sempre allineato ai due indici azionari di riferimento anche se le sue perdite sono di gran lunga superiori, il 72% per il nostro indice contro il 56% dell’indice tedesco.
Da marzo 2009 si verifica il disallineamento del nostro indice rispetto ai due di riferimento, i quali innescano un trend rialzista che li porta entrambi sopra i massimi del 2007, mentre il nostro indice entra in un trend laterale, non riuscendo nemmeno a recuperare metà delle perdite, indicate dalla linea rossa sul grafico.
Ora è da capire se questa lateralità è accumulo per la partenza di un trend rialzista, ovvero è distribuzione per la partenza di un nuovo trend ribassista verso nuovi minimi.
Inoltre è da valutare se questo disallineamento è anticipatore di una marginalizzazione dell’Italia rispetto ai paesi più evoluti, insomma se dalla serie A siamo retrocessi in serie B, per la felicità dei molti auto-razzisti.
Detto in parole semplici, è elevato il rischio che dal 2009 si sia verificata una frattura fra il nostro Paese e il mondo più sviluppato di cui facevamo parte. Importante sarebbe capire se questa rottura sarà ricomponibile nel futuro o sarà una cosa definitiva.
Detto in parole semplici, è elevato il rischio che dal 2009 si sia verificata una frattura fra il nostro Paese e il mondo più sviluppato di cui facevamo parte. Importante sarebbe capire se questa rottura sarà ricomponibile nel futuro o sarà una cosa definitiva.
E qui sotto il confronto fra il Mib40 linea azzurra e S&P500 linea verde
Secondo il mio personale punto di vista, quello in atto da marzo 2009è un movimento distributivo e anticipatore di nuovi minimi.
Questi minimi si formeranno a causa del Breakout dell’euro, oppure perché il nostro paese andrà incontro ad una lunga e autodistruttiva fase di deflazione che distruggerà il nostro tessuto economico sociale fatto di piccole e medie industrie?
Questi minimi si formeranno a causa del Breakout dell’euro, oppure perché il nostro paese andrà incontro ad una lunga e autodistruttiva fase di deflazione che distruggerà il nostro tessuto economico sociale fatto di piccole e medie industrie?
Insomma un ritorno ad una moneta nazionale ci fornirebbe la possibilità di tornare a giocare con i grandi, per cui da quel minimo potrebbe seguire un trend rialzista di proporzioni impensabili oggi, viceversa la permanenza nell’euro sarebbe segnata da una deflazione che ci allontanerebbe sempre di più dai vertici mondiali e il mercato azionario si limiterebbe a registrarlo.
Se il trend di lungo periodo è laterale, quello di medio, dalle famose parole di Draghi di luglio 2012, è rialzista.
Lo possiamo definire il trend Draghi.
Giovedì 16 ottobrel’indice aveva bucato il trend che sorregge i corsi azionari dal 2012, recuperandolo miracolosamente il giorno seguente. Una rottura del canale rialzista confermata a chiusura settimanale (v. sopra, grafico a inizio post: la media di fine ottobre è in bilico intorno ad uno "scivolamento" al di sotto dell'ottobre 2012, ndr.), sancirebbe l’inversione di tendenza del trend di "medio" trascinando a ribasso il trend di "lungo".
Sarà pure una coincidenza, ma in concomitanza di una possibile inversione di tendenza del trend Draghi subito escono queste indiscrezioni.
Lo possiamo definire il trend Draghi.
Giovedì 16 ottobrel’indice aveva bucato il trend che sorregge i corsi azionari dal 2012, recuperandolo miracolosamente il giorno seguente. Una rottura del canale rialzista confermata a chiusura settimanale (v. sopra, grafico a inizio post: la media di fine ottobre è in bilico intorno ad uno "scivolamento" al di sotto dell'ottobre 2012, ndr.), sancirebbe l’inversione di tendenza del trend di "medio" trascinando a ribasso il trend di "lungo".
Sarà pure una coincidenza, ma in concomitanza di una possibile inversione di tendenza del trend Draghi subito escono queste indiscrezioni.
MILANO (WSI) - Futures europei positivi, sostenuti anche oggi dai rumour secondo cui la Bce acquisterà bond societari sul mercato secondario, e che una decisione in tal senso potrebbe essere adottata già a partire da dicembre.
Grafico sotto del Mib40, su barra settimanale, dal 2012 ad oggi: le due linee rosse evidenziano il trend rialzista di medio periodo che io chiamo Draghi.
Conclusioni:
- se ci sarà il Breakout dell’euro, prima dobbiamo avere la pazienza di aspettare che il trend Draghi s'inverta, poi l’evento si materializzerà probabilmente sotto i minimi di marzo 2009 e luglio 2012 e dovrebbe essere un movimento rapido e violento, con giornate di vero e proprio panico borsistico.
Se il movimento in atto, che io reputo distributivo andrà a formare nuovi minimi area 10.000/9500 di Mib40, non per il Breakout dell’euro, ma bensì per una conclamata deflazione che durerà a lungo, allora la discesa sarà lenta e snervante e prenderà tutti per sfinimento.
- se ci sarà il Breakout dell’euro, prima dobbiamo avere la pazienza di aspettare che il trend Draghi s'inverta, poi l’evento si materializzerà probabilmente sotto i minimi di marzo 2009 e luglio 2012 e dovrebbe essere un movimento rapido e violento, con giornate di vero e proprio panico borsistico.
Se il movimento in atto, che io reputo distributivo andrà a formare nuovi minimi area 10.000/9500 di Mib40, non per il Breakout dell’euro, ma bensì per una conclamata deflazione che durerà a lungo, allora la discesa sarà lenta e snervante e prenderà tutti per sfinimento.
Insomma il destino dell’indice azionario Italiano sembra sia segnato a formare nuovi minimi, essendo un indice sbilanciato verso il settore finanziario e non industriale: suppongo che tali minimi saranno provocati a causa di una nuova crisi bancaria, dovuta o alla rottura dell’euro, ovvero per effetto di una lunga deflazione.
Mi ripeto: anche se può sembrare la stessa cosa non è così.
Nel primo caso ci giochiamo la possibilità di tornare fra i grandi del mondo, soprattutto se verrà gestita bene la fase del dopo euro. Nel secondo caso ci allontaneremo sempre di più dai paesi che contano.
Nel primo caso ci giochiamo la possibilità di tornare fra i grandi del mondo, soprattutto se verrà gestita bene la fase del dopo euro. Nel secondo caso ci allontaneremo sempre di più dai paesi che contano.