
1. Rammentate il post sui...derivati del tesoro?
Non si tratta dell'unico caso in cui, a distanza di anni, le autorità inquirenti di uno Stato cercano di chiarire cosa sia successo veramente, al di là delle storielle che raccontano i giornali, invariabilmente a sostegno dell'azione degli istituti bancari e colpevolizzando i cittadini contribuenti, ("incisi" col pagamento di tasse crescenti a garanzia dei debiti contratti in nome del lo vuole l'europa...)

Nel Regno Unito, si stanno facendo indagini su analoghe questioni. La scorsa settimana è emerso che la Bank of England (udite, udite!) è stata messa sotto inchiesta, per la prima volta nella sua storia, dal Serious Fraud Office. I commentatori lamentano la "reticenza" del governatore Mark Carney, che si sarebbe limitato a emettere un breve comunicato senza dettagli o particolari sui fatti oggetto dell'inchiesta.
E si è sottolineato come la BOE abbia così dato l'impressione di un'istituzione che abbia qualcosa da nascondere proprio mentre, con un'iniziativa clamorosa e senza precedenti, il parlamento aveva commissionato (appunto al Serious Fraud Office) un'investigazione a tutto campo su cosa sia andato male prima e dopo il crack Lehman Brothers e su come varie istituzioni lo abbiano affrontato.
Nel mirino del SFO e del parlamento, i sospetti abusi sui collaterali che le varie banche, alla disperata ricerca di liquidità, avevano offerto alla stessa BOE.
Nonostante la BOE fosse abituata a confortevoli "conversazioni davanti al camino" coi vari executive bancari, la rivelazione di crescenti dettagli sulle operazioni avvenute in quei giorni tumultuosi, e anche successivamente, ha indotto Carney a segnalare 50 casi di potenziali "abusi di mercato" (cioè di titoli offerti come collaterali alterandone il valore rispetto ad una corretta stima mark-to-market, problema molto frequente in ogni caso di operazione di rifinanziamento condotta dalle banche centrali "indipendenti").
