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ILLUSIONE FINANZIARIA. L'"IGNORANZA" AL POTERE

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Lo so, lo so, molti, non potranno aver resistito e saranno attratti, anche contro le intenzioni originarie, dalla "sirene" del Conclave del PUDE. Ma, come abbiamo visto più volte, il quadro è tale che l'odierno "conclave" segna solo una tappa alquanto prevedibile, e nemmeno delle più fondamentali, nella evoluzione frattalica della crisi italo-eurota (è per non dire "euristica" che, concettualmente, avrebbe pure un senso).
Partiamo invece da questa "notiziola": "Il Tesoro e' pronto a rivedere al ribasso le previsioni di crescita per l'anno in corso. Secondo le indiscrezioni raccolte da Radiocor, nel prossimo Documento di economia e finanza (Def) che sara' diffuso il 10 aprile la stima del Pil sara' tagliata in linea con le ultime stime di Banca d'Italia, Fmi e Commissione europea a -1%. L'ultimo aggiornamento del ministero dell'Economia prevedeva un calo del Pil dello 0,2% quest'anno. L'Istat nell'ultimo comunicato sul Pil 2012 ha calcolato una flessione acquisita del Prodotto per l'anno in corso di -1%".

A nostra volta in questo post avevamo detto:
"In realtà, a legislazione vigente, i tagli di spesa della manovra estiva 2011 e della spending review saranno...proiettati in larga parte proprio sul 2013...Perciò, il moltiplicatore, (quello "attendibile" rideterminato dal FMI in un range tra 0,9 e 1,7) sarà più prossimo, mediando e ponderando a "occhio e a spanne", a 1,5.
Sicchè: 0.8x1,5= 1,2. E già, un pò, è superiore a quanto dice Bankitalia (studio di fine anno, già più "pessimistico" del -0,4 inizialmente dichiarato dal tesoro). "Ora": poi vedremo...si aggiornano sempre a cose fatte..."
E abbiamo anche esattamente quantificato, nei commenti, l'onere aggiuntivo 2013 pro-rata della contribuzione all'ESM, per l'Italia in 5,73 miliardi, gravante sul debito pubblico nell'anno di corresponsione, cioè il 2013. Proseguendo:
"...Dunque, assumendo un moltiplicatore medio-ponderato da "mix" di ulteriori tagli e tasse (cioè di poco superiore a 1), si dovrebbe avere, almeno, un altro mezzo punto circa di PIL di ulteriore recessione (ma è per una buona causa: tutelare i crediti delle banche tedesche verso i PIGS, specie la Spagna e magari...Cipro. Insomma, "più europa" è sempre una soluzione "buona" per...vivere al di sopra delle nostre possibilità).
Quindi la recessione 2013, si collocherà in un "range" tra (0,8+0,5) e...(1,2+0,5), cioè tra 1,3 e 1,7 (sarei più propenso alla seconda cifra, ma ammetto che, mediando, potrei puntare su 1,5). Questo se li lasciamo fare e pur sempre valutando "ottimisticamente" il "loro" europesimo...
A questo punto, poichè la pressione fiscale rimane QUANTOMENO (ma probabilmente aumenterà, in pratica) a 45,2% del PIL, avremo anche una corrispondente caduta della base imponibile e, quindi, un ulteriore aggravamento del deficit/PIL rispetto al previsto: da 1,8 dovrebbe incrementarsi, diciamo "prudenzialmente", di  un ulteriore 0,6-0,7, punti di PIL, (moltiplicando, appunto, il minor PIL per la pressione fiscale). Quindi l'indebitamento netto sarà ancora maggiore dell'1,8 e intorno a 2,4/2,5 del PIL."
Ora, parlando di dottrine economiche che domineranno il campo della politica fiscale italiana, sempre nei commenti, abbiamo introdotto il concetto di "illusione finanziaria".
La "illusione finanziaria" indica una "tecnica di governo" fondata sulla comunicazione "istituzionale", mirata, (tra l'altro) a far sentire come minore il peso di misure fiscali restrittive (nuovi tributi o tagli alla spesa pubblica), in modo da rendere meno forte il dissenso a politiche di "lungo termine" che, nel breve termine, potrebbero portare a reazioni da parte dell'opinione pubblica, in termini di perdita di consenso per il governo.
Vi diamo qualche lume teorico su questo punto:
Amilcare Puviani (v., 1903) all'inizio di questo secolo...definì ‟illusione finanziaria" la ‟rappresentazione erronea delle ricchezze pagate o da pagarsi a titolo d'imposta o di certe modalità del loro impiego".
L'illusione modifica la valutazione delle scelte dello Stato da parte del cittadino o del suddito contribuenti, la cui condotta, di conseguenza, risulta parimenti modificata.
Si possono distinguere due gruppi di motivi dell'illusione finanziaria: i passivi e gli attivi.
I motivi passivi - che consistono nell'ignoranza o nell'insufficiente conoscenza che i governanti e la collettività hanno del bilancio pubblico, degli scopi e dei vantaggi dei servizi pubblici, delle leggi tributarie e del sistema impositivo - danno origine a fenomeni di illusione finanziaria non solo nella collettività, ma negli stessi governanti.
I motivi attivi consistono in quegli atti che vengono posti deliberatamente in essere dai governanti al fine di modificare i giudizi e le valutazioni dei governati sia sull'imposizione che sulla spesa, oscurando l'entità e/o la natura della prima ed esaltando gli aspetti benefici della seconda.
L'illusione finanziaria, va pure aggiunto, non altera le scelte finanziarie soltanto a danno dei contribuenti e dei destinatari dei servizi pubblici; l'ignoranza dei governantiè spesso causa di illusione altresì a danno dell'ente politico (v. Parravicini, 1969).
Era tanto che volevo dirvelo di questo meccanismo, ben teorizzato a livello scientifico, di utilizzazione plurisecolare.
La vicenda del legame tra consolidamento del bilancio, politiche economiche "credibili" e "vincoli europei", lo conferma clamorosamente. Cioè, "loro" sanno benissimo e la distillazione, NELLA COMUNICAZIONE, degli effetti recessivi della crisi indotta dalle "riforme strutturali" è appunto "intenzionale".
Poi, tra i "motivi" passivi c'è pure, appunto, "l'ignoranza o l'insufficiente conoscenza che (buona parte de)i governanti (peones parlamentari in testa) e la collettività hanno del bilancio pubblico, degli scopi e dei vantaggi dei servizi pubblici, delle leggi tributarie e del sistema impositivo".
Ovviamente, poi, questi "peones" vengono invitati spesso e volentieri a parlare in televisione, aumentando, con la loro, l'ignoranza dei "governati". Cioè "noi". Alegher!
Naturalmente, sono "ovvi" tutti i giochini di parole tra "attivi" e "passivi" riferiti al "cetriolo", volevo dire "vincolo" europeo.

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