
1. Partiamo dal concetto che norme espresse con una pluralità di proposizioni collegate in lunghi periodi e disseminate in molteplici commi, sono tipicamente neo-liberiste: vedremo perché.
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Intanto, facciamo una premessa utile per capire questo punto, guardando al fenomeno delle norme di "riforma" (tutte le riforme, volute dall'€uropa e dai "mercati") dal punto di vista strutturale e sintattico:le norme non enunciano in modo chiaro la loro reale ratio (cioè finalità ultima di regolazione dei comportamenti sociali).

Intanto, facciamo una premessa utile per capire questo punto, guardando al fenomeno delle norme di "riforma" (tutte le riforme, volute dall'€uropa e dai "mercati") dal punto di vista strutturale e sintattico:le norme non enunciano in modo chiaro la loro reale ratio (cioè finalità ultima di regolazione dei comportamenti sociali).
La connessa voluntas normativa (cioè l'intenzione modificativa che si collega al fenomeno sociale oggetto della decisione politica), - voluntas di regola racchiusa nell'intitolazione formale dell'atto normativo o del suo singolo articolo -, risulta spesso incoerente, se non addirittura fuorviante, rispetto al contenuto: talora persino rispetto a quello verbale e sintattico, più spesso, ed ancor peggio in termini di dissimulazione, rispetto a quello logico-sostanziale.
2. Un tale tipo di normazione tende cioè a fondarsi, più che su precetti chiari e immediatamente individuabili, su pseudo-ragionamenti ovvero su giustificazioni etiche di tipo "tattico": queste sonoaccuratamente preparate da operazioni di marketing mediatico-sondaggisticoper renderle condivise e accettabili.
In altri termini, ragionamenti e giustificazioni etiche offerti al pubblico come "significato" e utilità della "riforma", risultano per lo più extratestuali, prefissate dal marketing politico-mediatico che ne precede l'emanazione e, dunque, in totale scollamento logico dal testo che le dovrebbe racchiudere.
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In altri termini, ragionamenti e giustificazioni etiche offerti al pubblico come "significato" e utilità della "riforma", risultano per lo più extratestuali, prefissate dal marketing politico-mediatico che ne precede l'emanazione e, dunque, in totale scollamento logico dal testo che le dovrebbe racchiudere.

E tutto questo è tipico del neo-liberismo, assurto a pensiero unico e "teoria del tutto" (mainstream), determinante ogni scelta politica possibile.
Ed infatti, preferendo - almeno per ora- conservare una facciata di consenso elettorale (idraulico) e di processo democratico formale, tende orwellianamente a dissimulare il precetto reale che si vuol introdurre, in modo non "aperto" e non dichiarato: ove esplicitato con chiarezza, il precetto reale, sarebbe altrimenti inaccettabile per il senso comune, in quanto portatore dell'idea totalitaria di modificare la natura dell'uomo, coartandone le aspettattive e le normali aspirazioni di vita.
Cioè sacrificando gli interessi dei destinatari per avvantaggiare invariabilmente l'oligarchia, che reclama di poter controllare l'intero processo politico-normativo in modo indipendente da qualsiasi esito elettorale formalmente raggiunto.
Ed infatti, preferendo - almeno per ora- conservare una facciata di consenso elettorale (idraulico) e di processo democratico formale, tende orwellianamente a dissimulare il precetto reale che si vuol introdurre, in modo non "aperto" e non dichiarato: ove esplicitato con chiarezza, il precetto reale, sarebbe altrimenti inaccettabile per il senso comune, in quanto portatore dell'idea totalitaria di modificare la natura dell'uomo, coartandone le aspettattive e le normali aspirazioni di vita.
Cioè sacrificando gli interessi dei destinatari per avvantaggiare invariabilmente l'oligarchia, che reclama di poter controllare l'intero processo politico-normativo in modo indipendente da qualsiasi esito elettorale formalmente raggiunto.
3. La dissimulazione del senso reale delle norme diviene cioè espressione sistematica, anzi unica, della missione storica "restaurativa" del neo-liberismo: realizzare l'ordine razionale del mercato contro l'ordine precedente, che "deve" essere abbattuto, a costo di instaurare, in caso di rifiuto, il "regno del terrore".
Questo istinto coercitivo occultato, più semplicemente, ai giorni nostri, di farsa che ripercorre le tragedie del passato, assume la forma della shock economy, dell'induzione intenzionale dello "stato di eccezione", del perseguimento della crisi per instaurare il "cambiamento".
Almeno finché l'inganno sia sufficiente a rendere accettabile il sacrificio dell'interesse delle indegne "masse", senza che da queste si sollevi un dissenso insuperabile. Ove la resistenza di massa assumesse carattere inaggirabile, nessuna altra modalità di instaurazione della paura e della diretta costrizione sarebbe considerata impraticabile.
Questo vale ad esempio, per la necessità assoluta e senza alternative di "semplificare" le istituzioni costituzionali e il loro funzionamento:
Questo vale ad esempio, per la necessità assoluta e senza alternative di "semplificare" le istituzioni costituzionali e il loro funzionamento:

4. Riassumendo: allo stato attuale dei rapporti di forza instaurati tra oligarchia neo-liberale, restaurata nel suo potere istituzionale e mediatico, e masse, i veri precetti contenuti nelle "riforme", sono quelli che vengono introdotti, - come nella comunicazione pubblicitaria più sofisticata (subliminale)-, senza che il destinatario se ne accorga, perché li considerebbe assurdi, irrilevanti e contraddittori, se non chiaramente dannosi per il suo interesse.
Questa cosmesi politico-lessicale, inoltre, è volta a rendere non percepibile, attraverso la formulazione obliqua e frammentaria dei reali effetti modificativi dell'ordine sociale così dissimulati, l'incompatibilità coi precedenti principi generali e norme fondamentali dell'ordinamento democratico: un fenomeno particolarmente adatto per modificare le Costituzioni democratiche "sociali".
5. Per capire che le Costituzioni sociali sono considerate un ostacolo all'ordine naturale dei mercati e che ogni "cambiamento", che prende l'invariabile nome di (Grande) Riforma, occorre risalire alle fonti informali, provenienti da grandi imprese private del capitalismo finanziario, o da think tank da esse finanziati, che per primi:
a) "lanciano" il prodotto;
b) si assicurano della sensibilizzazione delle classi politiche culturalmente e finanziariamente sussidiarie e sussidiate, affinché, con l'urgenza del caso, avviino il processo normativo dissimulato appena descritto;
c) determino, a perfezionamento della riuscita della "manovra", una movimento di persuasione mediatica che induca la "complicità" (quantomeno etica) delle stesse masse "danneggiate". Per questo abbiamo parlato di "proiezione identificativa" degli oppressi con gli interessi dell'oppressore, come key-note della costruzione €uropea e delle riforme che da essa sono imposte.