L'8 settembre p.v., magari, non sarà esattamente l'8 settembre: ma sarà legato ad un evento di settembre 2013 (dicono il 22 del mese), a quanto si sta delineando: le elezioni tedesche.
Ho detto fin dall'inizio che ci possono essere delle sfasature di settimane, ma le linee generali dovrebbero essere quelle :-).
La cosa divertente (si fa per dire) sarà vedere se una mossa come quella irlandese sarà compiuta da un governo italiano disperato (di mantenersi al potere), sotto i colpi dei fallimenti a catena: eh sì, perchè comunque si avrà l'ulteriore dispiegamento del congegno "austero-espansivo" montiano, innescato nel 2012 ma intatto per il 2013 (effetti spending review 2013, dose aggiuntiva di tassazione creativa con "illusione finanziaria", aumento IVA, contribuzione all'ESM...e magari, in aggiunta, al salvataggio di Cipro): porterà la recessione persino sopra l'1,5% (e magari più vicina al 2%). Il tutto potrebbe emergere in estate, diciamo...a luglio? (sfasature permettendo).
E attenzione, sarebbe pur sempre una mossa per "rimanere" nell'euro, in fondo. E dopo che le ultime patetiche speranze di "rilancio della crescita" (Eurobond! Eurobond! Investimenti europei!) che conterrebbe (secondo "loro") il "two packs", si saranno infrante sul fanatismo degli euroburocrati telecomandati da Weidman (via Van Rompuy e il "mitico" Olli Rehn).
Un governo che non sa come dire (e a chi) che "la guerra (l'euro) continua" e che potrebbe essere confortato a innescare lo "strappo the irish way" da un placet proveniente da oltre oceano...
Oggi comunque è un giorno di "unità resistenziale": post-commenti in simultanea con "Vocidall'estero" e links incrociati con "Tempesta".