1. Accantoniamo per il momento la verifica dell'andamento dell'estenuante situazione politica italiana: quest'ultima risulta ora sospesa tra le elezioni regionali in Molise e in Friuli, - come ora si dice, non senza contraddirsi su quanto sia prematuro e logicamente poco significativo attendere l'esito di un tale pseudo-sondaggio -, e la spada di Damocle (qui, p.7) dell'applicazione dell'Addendum BCEil cui effetto più certo ed immediato è l'innalzamento dei tassi per gli affidamenti alle PMI italiane, con la ricaduta di un credit crunch, sia sul lato dell'offerta che della domanda di credito, la riespansione delle stesse sofferenze (presso lo stesso sistema delle imprese), e un potenziale ma rapido deterioramento del valore delle garanzie già offerte (patrimoniio immobiliare della Nazione), della produzione industriale, e quindi dell'occupazione e della (già scarsa) crescita.
1.1. E' chiaro che, in questa situazione, - sulla quale sarà inevitabile tornare a breve-, il solo protrarsi della difficoltà di formare un governo che cerchi, con la tempestività necessaria, di mutare l'indirizzo politico-economico imposto dal pilota automatico eurista e banco-unionista, potrebbe far precipitare la situazione in un modo che sarebbe sempre più difficile, geo-politicamente, da correggere, per un governo che perseguisse l'interesse della Nazione. Mentre, per contro, si rivelerebbe uno scenario ideale per lo spaghetti Quarto Partito cosmopolita e €-continuista e le forze politiche che, in varie versioni, si stanno rivelando come le sue fedeli esecutrici.
2. Ma l'accantonamento temporaneo di questo pur importante tema (ed è importante tanto quanto lo è l'abbattimento definitivo dell'originario ordinamento costituzionale italiano, che rappresenta, come sappiamo, la "chiave di volta" per far crollare, in tutto l'occidente, il paradigma della democrazia sostanziale), è un atto dovuto.
In questo preciso momento storico, infatti, la minaccia di un conflitto a epicentro Siria che coinvolga le più grandi potenze nucleari del pianeta in un'escalation a dir poco insensata, assume un tetro carattere pregiudiziale e assorbente di ogni altra preoccupazione.
3. Su questa incredibile congiuntura, che è, peraltro, il frutto di ben prevedibili indirizzi geo-politici coltivati con cieca ostinazione da anni, lasciamo la parola a Paul Craig Roberts. Riportiamo perciò i passaggi più importanti di un suo recentissimo intervento sulla "crisi siriana". Craig Roberts, com'è noto, è una voce fuori dal coro e si esprime con una dura schiettezza che non corrisponde, per consapevole ed aperta contrapposizione, al mainstream mediatico imperante dai due lati dell'Atlantico.
Ma proprio per questo, è interessante conoscere il suo non banale punto di vista, che non a caso reca il titolo "We are in the Last Days before all Hell breaks loose" (richiamando in apertura il fatidico "gli ultimi giorni a Pompei"):
"...Risulta difficile non essere pessimisti quando apprendiamo che il manicomio di Washington ha inviato una portaerei da combattimento, accompagnata da sette navi missilistiche, per unirsi all'attuale unica nave del genere già al largo di fronte la base russa in Siria.
Se questi facili bersagli debbano sopravvivere all'affondamento, o se gli fosse permesso di lanciare un missile, o, alla portaerei, di inviare un singolo aereo da combattimento,è una faccenda che è lasciata interamente alla decisione dei russi.
I russi sanno che sono in grado, secondo la loro volontà e in pochi minuti, di affondare l'intera flotta USA, distruggere ogni aereo e vascello americano in Medio Oriente, e, entro il raggio dello stesso Medio Oriente, distruggere completamente l'intera capacità militare di Israele, spazzando via anche le forze militari dello Stato-teppista da quattro soli Arabia Saudita.
Tutti i bersagli (inermi, cioè "sitting ducks") sono stati offerti alla Russia dagli stupidi e arroganti Americani.
Dopo pochi minuti dall'attacco russo tutta la capacità militare di condurre un conflitto sarebbe rimossa dal Medio Oriente. Questa sarebbe una cosa positiva.
Tutto quello che la Russia deve fare per assicurarsi che gli USA non abbiano altra scelta che accettare una sconfitta istantanea è porre le proprie forze nucleari russe in allarme rosso.
[In conseguenza] ogni ricorso da parte degli idioti di Washington a un attacco nucleare significherebbe la fine degli Stati Uniti e dell'Europa occidentale così come del Regno Unito.
Ciò significherebbe la fine totale dell'Occidente per sempre, un evento che il resto del mondo saluterebbe come una cosa buona. Auspicabilmente, i vertici militari statunitensi, l'ultima e costantemente assediata fonte di onore negli USA, ben comprende tutto questo e non si adeguerebbe a un ordine suicida impartito da un cabinetto di guerra di pazzoidi.
La mia opinione è che comunque i russi non si spingeranno così lontano, e negheranno a se stessi una vittoria decisiva, poiché non comprendono il male totale che è concentrato a Washington e in Israele.
Ci sono rimasti infatti, all'interno del governo russo, un numero sufficiente di ingenui "integrazionisti atlantisti" perché si arrivi a ritenere che la Russia debba concedere a Washington e all'Europa ancora un'altra chance per tornare al buon senso.
Ma è una chance ulteriore è ciò che la Russia, e il mondo intero, non si possono permettere.
[In effetti] ci sono solo flebili possibilità che Washington e Israele possano arrivare a qualsiasi altra ragionevolezza che non sia l'egemonia.
Se Washington avesse una qualsiasi ragionevolezza, non avrebbe inviato navi da guerra per attaccare la Siria, o l'Iran allo scopo di sottrarsi alla proibizione russa di attaccare la Siria.
La Russia non può permettere che l'Iran sia ancora destabilizzato tanto quanto non può consentire che tale destino sia riservato alla Siria.
Il governo russo ha deciso di non includere l'Iran nella proibizione, e questo potrebbe rivelarsi un altro errore russo nel trattare con Washington.
Washington pensa che la solitaria USS Donald Cook, cacciatorpediniere "missile destroyer" che staziona al largo della Siria, possa essere affondata senza che ne risulti nulla più che in incidente — Israele distrusse la USS Liberty con gravi perdite di marinai senza che ne scaturisse un vero incidente militare (ndQ: episodio del giugno 1967, a suo tempo clamoroso) — perché per la Russia affondare 9 navi da guerra americante, inclusa una portaerei, sarebbe più di quanto la Russia avrebbe "lo stomaco" di fare.
Ci vorranno circa 10 giorni prima che le navi americane, tutte sitting ducks, raggiungano il punto dove possono essere dispiegate operativamente per un attacco.
Ciò dà allo US Joint Chiefs of Staff (gruppo dei capi di stato maggiore della difesa USA) 10 giorni per annullare le decisioni del folle cabinetto di guerra di Trump’s e affermare lo stop all'Armageddon da parte dei comandi militari.
Sarebbe di giovamento, alla loro decisione di ribaltare la decisione del folle cabinetto di guerra di Trump, se la Russia procedesse ad affondare lo USS Donald Cook e abbattesse ogni aereo israeliano che si alzasse in volo, anche quelli negli stessi cieli di Israele.
Ciò che restituirebbe la sobrietà a Washington è l'uscita della Russia dalla mera fase difensiva, assumendo l'iniziativa militare invece di limitarsi a reagire alla iniziativa di Washington.
Pregate che il Dio cristiano, e non quello ebraico assetato di sangue, prevalga nelle deliberazioni del gruppo dei vertici militari USA e che contrasti lo insane war cabinet di Trump.
Secondo la mia opinione, con la figura del servitore di Israele, John Bolton, quale ascoltato consigliere per la sicurezza nazionale, la guerra con la Russia è inevitabile.
Seguendo il consiglio di Doctorow [ndQ: esperto USA di cose russe, citato all'inizio dell'articolo per il suo pessimismo sulla escalation della crisi siriana], stapperò lo champagne; prospettiva per la quale Doctorow non vuole implicare un festeggiamento ma l'atto di godersi gli ultimi istanti di vita.
Rimane da vedere se il conflitto deliberatamente avviato da Israele e i suoi pupazzi dementi a Washington possa essere evitato.
Ma essendo Washington persa nella sua arroganza, soltanto un deciso e fermo schiaffo russo sulle facce da idioti di Washington può salvare la vita sulla Terra.
A causa dei degli illusi e ottusi Because of the deluded and stupid Atlantisti-Integrationisti russi, (però) la Russia potrebbe non essere all'altezza di questo compito.