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TEMI (è "anche" un imperativo)

Tema 1: lo Stato non è "come una famiglia" e non ha senso dire, rispetto a uno Stato-collettività che "vive al di sopra delle proprie possibilità". Perchè?
Tema 2: la spesa pubblica non è mai "improduttiva" e persino le pensioni e gli interessi sul debito pubblico non lo sono (questi ultimi a certe condizioni), anche se vengono definiti "trasferimenti", accentuandone il carattere di spostamento di ricchezza all'interno dei gruppi sociali, ma senza che ciò ne esaurisca l'impatto sulla domanda aggregata, cioè sul PIL.
Tema 3: il deficit di uno Stato è un ammontare che non rappresenta una voce passiva gravante sui suoi cittadini e addirittura sulle generazioni future.
Ciò vale se, e solo se, esista una scelta politica di rendere il sistema bancario privato creditore dello Stato: appunto per scelta politica di questo Stato, effettuabile "se e in quanto" ciò sia compatibile con la sua Costituzione.
Esso (deficit)  invece rappresenta prima di tutto, in relazione di corrispondenza esatta, l'ammontare (flusso)annuo aggiuntivo del risparmio privato e, anche, l'ammontare annuo aggiuntivo dell'indebitamento (privato, prevalentemente) con l'estero (e vicecersa). Avere un deficit, quindi, si correla a questi fenomeni dell'economia reale e modulare un deficit pubblico deve poter essere una scelta politica fiscale che incide, corregge, indirizza, questi stessi fattori.
Quindi un deficit non può essere stabilito a priori a prescindere dalla considerazione di questi elementi del PIL (S-I e X-M) e da come uno Stato sia vincolato dai principi fondamentali della Costituzione a dargli considerazione.

A voi lo svolgimento dei temi (uno o più a vostra scelta).
Ma mi piacerebbe tanto anche vedere come sanno svolgere questi temi gli esponenti del M5S. Come singoli individui e come complessiva posizione intelleggibile.
Per la verità, credo a noi tutti, piacerebbe anche sapere come saprebbero svolgerli tutti i "partiti" che affollano la scena politica nazionale.
Anzi, propongo che per potersi candidare ogni esponente politico debba farci pervenire il suo svolgimento su questi temi. Altrimenti, in pratica, è inutile che sia eletto. 
Mica per altro: ne va della nostra immediata sopravvivenza. Per capire chi sta dalla parte del PUD€, cioè di potenze e di forze economiche straniere e comunque estranee ai criteri che legittimano la democrazia costituzionale...e chi no.
Perchè è indubbiamente arrivato il momento in cui ce lo devono far capire. E capirlo loro stessi (pare un paradosso, ma la follia delle posizioni assunte fa dubitare proprio di ciò).

ADDENDUM. A proposito, dimenticavo: caro cittadino "TEMI" COLORO CHE DANNO SOLUZIONI OPPOSTE A QUELLE ENUNCIATE NEI TRE "TEMI" sopra enunciati.
Se non avrai imparato a "temere" persone che sostengono proposizioni contrarie a quelle, vuol dire che non sei in grado di difenderti. E infatti ti stanno depauperando in modi dei quali non ti rendi bene conto.
E mica con le troppe "tasse", che sono un effetto-corollario delle soluzioni da "temere".
Ma con l'euro-vincolo esterno, la dottrina delle banche centrali indipendenti, l'idea che la svalutazione del cambio monetario equivalga a inflazione.
Se non riconosci ancora la falsità di queste "idee" e credi alla loro sostenibilità "scientifica", avrai i tecnici che ti meriti: degli ideologi che ti vedono con la stessa fredda determinazione di un leone che osserva una gazzella al pascolo



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