"Chi avrebbe avuto il coraggio di protestare pubblicamente per quello che stava succedendo ad Akleberg? Carla e Frieda lo avevano visto con i loro occhi...ma ora avevano bisogno di qualcuno che lo sostenesse.
Non c'erano più rappresentanti eletti: tutti i deputati del Reichstag erano nazisti. Non c'erano nemmeno più dei veri giornalisti: solo scribacchini asserviti. I giudici erano tutti nominati dai nazisti e assoggettati al governo. Carla non si era mai resa conto prima di allora di quanto fosse stata protetta dai politici, dai giornalisti e dagli avvocati. Senza di loro, capì ora, il governo poteva fare tutto quello che voleva..."
(Da "L'inverno del mondo", Ken Follet, pag.498-499)
Nel post più letto di questo blog avevo detto:
“Non a caso, un incondizionato entusiasmo mediatico, scisso dai fatti che si verificano con manifesta “tragicità” davanti agli occhi di tutti, sorregge i “governi dei tecnici” (in mezza europa…debitrice e, perciò, PIGS). E questo dovrebbe condurci a fare utili deduzioni sulla natura dei potenti di turno, sul tratto unificante di questo potere.
Nella situazione attuale, registriamo un fenomeno di tale entusiasmo convergente e assolutizzato verso l'azione del governo (“l’Agenda Monti”…tra un po’ ci si giurerà sopra come sul Vangelo) che, dati i soggetti da cui promana (i giornalisti "sempre-proni" e gli “esperti ufficiali”, officianti il rito della ripetizione degli slogan di “diversione” dalla verità, quale indicata dalla scienza imparziale e libera nei fini), sta ad indicare che attualmente il potere, nella veste governativa, si manifesta al suo stato mistificatorio "quasi puro" (cosa che non si poteva dire rispetto all'era di B. ed alla sua imperfezione, che costringeva gli stessi soggetti mediatici-espertologi, a preoccuparsi delle sue plateali contraddizioni, spesso, al tempo, per giustificarle, lacerando continuamente la legittimazione che il disegno UEM ricercava).
E quale risulta il tratto essenziale di questo potere ora "manifesto"?
L'Europa, la mistica del "ce lo chiede l'Europa", il dogma che tutto quanto sia già "stabilito" in quella sede si connoti automaticamente in un valore operativo incontestabile, tale che intere nazioni e moltitudini di esseri umani, teoricamente dotati di possibilità critiche e di cultura evolvibile, ne "debbano" essere plasmati senza possibilità di mediazione.”
L'Europa, la mistica del "ce lo chiede l'Europa", il dogma che tutto quanto sia già "stabilito" in quella sede si connoti automaticamente in un valore operativo incontestabile, tale che intere nazioni e moltitudini di esseri umani, teoricamente dotati di possibilità critiche e di cultura evolvibile, ne "debbano" essere plasmati senza possibilità di mediazione.”
Ora mi rendo conto che “l’incondizionato entusiasmo mediatico” che “sorregge” i governi tecnici” che, a loro volta, posseggono il “tratto essenziale” della “mistica” del “ce lo chiede l’Europa”, è molto peggio di quello che credevo: perché si basa sulla ignoranza.
Mi spiego: finchè di parla di “precomprensione”, siamo di fronte a persone che “alterano” il senso di un testo ma, pur sempre, si pongono il problema di conoscerlo in un certo grado. Cioè si tratta di una “colpa” in “procedendo”, del risultato sbagliato di una operazione complessa.
Ma quando ci si trova di fronte al diretto e ufficiale “verbo” dell’Europa-istituzione, nella sua parte più, teoricamente, autorevole, vengono i brividi, ma veramente uno sgomento profondo e disperante. E due cose vengono da dire:
a) i mistici italiani del “ce lo chiede l’Europa” (partiti politici che agitano lo slogan in ogni momento, giornali e trasmissioni TV che ammiccano a questi partiti come se fossero “seri”, “sobri”, “democratici”) NON CONOSCONO e COMUNQUE NON HANNO CAPITO, E NON SONO IN GRADO DI CAPIRE, COSA CI CHIEDA VERAMENTE L’EUROPA;
b) escludendo ogni forma di addebito di “dolo”, non posso credere infatti che questi soggetti, nel loro complesso, abbiano letto e capito cosa ci sia VERAMENTE scritto nella sentenza della Corte di giustizia europea, in seduta plenaria (vuol dire che hanno cercato di dare veramente il “meglio”) del 27 novembre 2012, nella causa C-370/12.
In questo lungo comunicato stampa trovate una versione divulgativa del “decisum”: e già fa accapponare la pelle.
Ma solo leggendo tutto il testo della sentenza (il link lo trovate alla fine del già lungo e auto elogiativo comunicato stampa: è diviso in varie parti perché ha la lunghezza di un libro), si può capire fino a che punto la voluta oscurità dei trattati (grazie Amato!) porti a una iperbolica elusività (democratica) della normativa europea che si manifesta a “valle” e che, nel suo insieme, contribuisce a vincolare, svuotare, “buttare in caciara”, coinvolgere in un devastante “gioco delle tre carte”, castrare, la sovranità dei popoli (art.1 Cost.) e tutti i diritti fondamentali che ne costituiscono il tessuto vivo…e ormai massacrato in esperimenti degni del doctor Petiot.
Nell’indifferenza generale dei media e della politica italiana è stata messa quella che si potrebbe chiamare la pietra tombale della Costituzione. E a questo punto, potrei anche chiudere il blog, per venir meno della sua “ragione sociale”.
Vi riporto uno dei passaggi di uno dei, pochi, commenti critici che trovate qui:
Tenendo conto che:
1. Le sentenze emesse dalla Corte sono definitive e soggette a revisione soltanto in casi eccezionali
2. Per prassi la Corte mantiene nelle diverse materie una giurisprudenza costante e un continuo riferimento alle precedenti sentenze emesse
3. Le sentenze hanno efficacia vincolante per le parti in causa e hanno forza esecutiva all’interno degli Stati membri,
si capisce quanto questo caso diventi vitale per il futuro dell’Unione Europea.
È giusto modificare l’Art.136 TFUE, creare un Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) volto a sottrarre il flusso di denaro pubblico dei Paesi membri, per poi essere in parte ridistribuito a seconda della volontà del Consiglio Europeo?
È giusto che uno Stato Sovrano sottoscriva un Trattato incompatibile con la propria Costituzione e con il diritto su cui si fonda l’Europa, ridimensionando drasticamente la sua sovranità?
Gli Artt. Dei Trattati TUE e TFUE sottoposti a pronunciamento, “nonché il principio generale di tutela giurisdizionale effettiva non impedisce la conclusione tra gli Stati membri la cui moneta è l’euro di un accordo come il Trattato ESM, né alla sua ratifica da parte di tali membri. Il diritto di uno Stato membro di concludere e di ratificare detto Trattato non è subordinato all’entrata in vigore della decisione 2011/199.”
La sentenza è così chiara quanto agghiacciante.
Secondo la Corte non si esiste nemmeno un punto, una virgola della questione posta in essere da Thomas Pringle che possano essere ritenuti validi.
Se ti chiami Consiglio Europeo, Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, Sistema Europeo delle Banche Centrali, tutto ti viene concesso.
Diventa possibile imporre modifiche alla Costituzione di uno Stato, creare istituti ad hoc per la supervisione delle Banche Nazionali, lasciare che privati facciano i conti in tasca ai membri. Svendere i beni di questo o quel Paese, obbligarlo ad acquistare armamenti e imporre il pagamento dei debiti altrui.
Decidere chi vincerà le elezioni politiche di uno Stato, qualora si dovesse decidere di lasciare i suoi cittadini liberi di esprimersi alle urne.
Essere invisibili, inoltre, grazie a diversi strati di totale immunità.”
Quello che posso dirvi è che il termine che mi era venuto, per definire meglio l’orrendo “fogno” degli irresponsabili anti-democratici che ne cianciano senza remora alcuna nella loro deliberata ignoranza, era “allucinante”…un incubo che più reale ormai non si può.
Non si può vincolare la sovranità economica, e privare uno Stato della relativa “politica” prevista dalle sue disposizioni costituzionali, a una serie di fonti così pletorica, verbosa, lessicalmente e, sopra a tutto, logicamente incontrollabile.
Ciò non consente in radice la verifica del rispetto delle condizioni dell’art.11 Cost. (seppure di tale rispetto gliene freghi qualcosa), dando una “licenza di uccidere”, un “mandato in bianco” per derogare tutti i principi fondamentali e persino il rispetto dei limiti dell’art.139 Cost.
Pensate: le “fonti”, 5 regolamenti del Parlamento e del Consiglio UE più una direttiva del Consiglio, emanati in unico anno il 2011, e densissimi di migliaia e migliaia di parole a significato incerto e volutamente ambiguo, non hanno avuto nemmeno bisogno di legge di ratifica: ma allora diventa ancor più evidente che, ai sensi dell’art.11 Cost., è costituzionalmente illegittima, ai sensi dell’art.11 Cost. (e di tutte le norme fondamentali rese incondizionatamente derogabili) la ratifica stessa dei trattati, in quanto consentono tali fonti “europee” a impatto illimitato sulla Costituzione e sulla certezza del diritto costituzionale.
E scusate se è poco.
E pensate che la stessa decisione europea esclude che la “certezza del diritto” possa essere messa in pericolo! Ma non si capisce perché: nella sua “furia” di respingere le obiezioni del tutto logiche fatte dal giudice irlandese remittente, la corte europea scrive proposizioni incomprensibili…almeno io non sono in grado di comprenderne il senso, senza una dose massiccia di “precomprensione”, come quella di alcuni miei colleghi (“dato che il fine ultimo è arrivare agli Stati Uniti d’Europa, la Corte fa bene a prendere posizione”…mi è venuto da piangere).
Ma vi pongo delle domande (a tutti gli uomini e le donne che sentono "suonare la campana): non dovete rispondere ora, avete tutto il tempo delle vacanze, si fa per dire, per rifletterci e inviare il vostro eventuale contributo, con risposte non lunghe ma possibilmente chiare e sostenute da rigorose indicazioni di fonti e autorevoli economisti da cui avete tratto le risposte stesse. SAPETE E’ “PER LA CAUSA ”, PER FINI PRATICI, per non cadere nella disperazione. Inviate le risposte in files.doc allegati alle mail, da spedire a sil-viar@virgilio.it... Scusate ma stiamo veramentecombattendo una battaglia forse “finale” e disperata.
Allora, dal punto di vista economico-scientifico:
- cos’è la “stabilità economica”, ovvero la stabilità “finanziaria”, in contrapposizione alla più comprensibile “stabilità dei prezzi”?
- perché si dà per scontato che l’aumento della massa monetaria influirebbe direttamente sull’inflazione? E’ scientificamente accettabile questa conclusione?
- perché queste stabilità economica e finanziaria passerebbero necessariamente e acriticamente per il pareggio di bilancio?
- quali sono gli effetti del pareggio di bilancio, come concepito dall’UEM, e che giustifica la “condizionalità”, cioè la disattivazione della sovranità degli Stati e dei diritti fondamentali per tale finalità superiore ad ogni altra nei valori UEM?
Oh, non è che io non ci lavorerò, eh, se ci lavorerò: ma il fatto è che abbiamo bisogno di tutti i patrioti democratici per resistere e per affinare le “armi della Costituzione del ‘48” contro questo mostro che ci sta divorando vivi.