Per dare continuità ad un dibattito che si manifesta di vitale importanza per il solo fatto di rimanere "vivo", e proprio grazie ai vostri contributi informati, diamo seguito al post "Fassina chi", incentrandoci sul commento di "Sconsolata" e sulla risposta che ne è conseguita.
Dunque, "Sconsolata" ci dice una cosa senz'altro rilevante e dotata di un certo rigore razionale, dato che ciò che osserva consegue alla, del tutto ragionevole, esperienza consapevole connessa a 30 anni di dottrina del "vincolo esterno" assurta a paradigma morale, ("violento" perchè censorio di ogni minimo dissenso), dell'ordoliberismo dominante in Italia:
"Mah, la mossa di Fassina ridotta, da lui stesso, a ripicca per un"offesa personale; l'assicurazione che continuerà a sostenere il governo Letta, e quindi le inutili politiche suicide, dai banchi del parlamento...non mi sembra l'inizio di un nuovo giorno, purtroppo.
Non si può, credo, provare a sostenere delle cose giuste (nei convegni, nelle riunioni di partito, nelle lettere ai giornali) e poi dimettersi perché espressione di una "minoranza" cuperliana (quando Cuperlo era un eurista senza se e senza ma) o, peggio, perché offeso da uno sgarbo, continuando a dichiarare sostegno al governo. Con tutto il rispetto per le dimissioni, io voto per qualificarle come un inutile esercizio di cerchiobottismo."
Non si può, credo, provare a sostenere delle cose giuste (nei convegni, nelle riunioni di partito, nelle lettere ai giornali) e poi dimettersi perché espressione di una "minoranza" cuperliana (quando Cuperlo era un eurista senza se e senza ma) o, peggio, perché offeso da uno sgarbo, continuando a dichiarare sostegno al governo. Con tutto il rispetto per le dimissioni, io voto per qualificarle come un inutile esercizio di cerchiobottismo."
Una prima osservazione, extra dibattito emerso dai commenti: l'appoggio al governo Letta, così enunziato, diviene oggetto di un distinguo a sua volta significativo. Ciò non è, nel contesto politico che si sta delineando a grandi "strappi in avanti", così scontato nella sua enunciazione "intenzionale": e cioè, finchè esiste un governo Letta, nell'ottica obiettivamente assunta da Fassina, il suo appoggio implicherebbe la non avvenuta prevalenza "tombale" di una linea che potrebbe far capo soltanto alla nuova linea...che lui contrasta. E' poco (per le aspettative degli italiani consapevoli), ma non è irrilevante: non solo sarebbe stato difficile conservare una veste politica dotata di ascolto in assenza di questa precisazione, ma pone contemporaneamente un limite a ciò che si dichiara disposto a sostenere (endorsement), e la base di ciò che è disposto a dare come contributo (endowment).
Riportiamo, per gli altri aspetti, la risposta data a Sconsolata, in modo da consentire la focalizzazione del dibattito auspicabile:
Questa, in effetti, è la interpretazione dei fatti che sta emergendo dalla vulgata mediatica.Cioè dalla selezione dei fatti operata dai mezzi di informazione (?) e dal risalto in termini di "rilevanza" che viene dato ai fatti selezionati.In questa misura, hai perfettamente ragione: persino menzionare il piano "B", diviene cerchiobottismo, o meglio tatticismo politico, se annacquato nella continuità...cuperliana (cioè dell'uomo che ha dichiarato che degli ultimi 20 anni in Italia salverebbe praticamente solo l'euro).Ma noi dobbiamo credere - non ingenuamente o "out of wishfulthinking"- che Fassina abbia posto il tema del piano "B" sulla base di scienza e coscienza: sia perchè, a differenza di Cuperlo (e probabilmente di Letta: per Renzi la questione neppure si pone...), Fassina conosce già l'aspetto "eziologico" dei problemi UEM, sia perchè, in soldoni, è stato il primo esponente governativo italiano (al momento della relativa dichiarazione) a parlare di piano "B".Fassina non può non sapere, a questo punto, che per questo solo fatto, ove seguito sul terreno "del merito" da una possibile nascita di dissenso interno, ed organizzato, al maggiore partito ordoliberista (un fatto senza precedenti relativamente all'euro), è il nucleo di una rivoluzione (inversione?) politica.Cioè la formulazione di un nucleo di programma, a valenza integrale, di recupero di legittimi margini di sovranità, prima fiscale che monetaria, che costituice un presupposto irrinunciabile della democrazia costituzionale.Ovviamente, ogni pessimismo è...d'obbligo: non solo, per quanto ne sappiamo, "psicologicamente" (possiamo solo dedurre), per Fassina, cioè nelle intenzioni effettive, potrebbe non essere così - cioè al di là della oggettiva portata implicita del porre sul tappeto la locuzione "piano B"- ma la cultura ordoliberista, per sua natura portatrice di contraffazione ideologico-propagandistica, ormai saldata tra base e "rappresentanza" nella sua formazione politica, potrebbe rendere troppo avanzata, e quindi isolata e priva di vitalità, la sua posizione.Certo, la sua stessa appartenenza e storia (tecnico-)politica, è assolutamente "privilegiata" nel consentirgli di porre la questione senza essere automaticamente brutalizzato dal battage mediatico €urozelota imperante.Ma su questo staremo a vedere. Di sicuro, l'appoggio della parte sana e consapevole della base sociale non gli mancherebbe.E qui si vedrà, ANCHE, SE questa parte sana, al momento, risulterà ancora irrilevante (dato di fatto che se fosse vero, ci condannerebbe per assoluta inadeguatezza alla stessa democrazia).Il che ci interroga come popolo, e sulla capacità di esprimere impegno civile, un pò tutti...nel nostro piccolo, naturalmente.
E per concludere: la questione rilevante è il PIANO "B".
L'alternativa "pregiudiziale" ad esso, o meglio la ipotesi "revisionale" dell'assetto UEM, come individuata dallo stesso Fassina, ha, infatti, una vitalità attuale pari praticamente a...ZERO (terreno innevato con rischio slavine). Non servirebbe attuarne solo una parte, dato che ritarderebbe soltanto la fine di un'agonia lacerante; e non servirebbe attuarla in misura simbolica o posticcia - cioè solo nel "nomen", come l'Unione Bancaria- come sarebbe tipico delle tattiche dell'ordoliberismo (ben cosciente che i "popoli" non sarebbero in grado di valutare il senso pratico di quanto, ancora una volta, "misteriosamente" deciso).
E, come abbiamo visto, la efficace attuazione del quadro correttivo "effettivo" e non posticcio, appartiene al novero della pura utopia: se non altro perchè, PER TUTTA LA GOVERNANCE EUROPEA DEGLI ULTIMI 30 ANNI, SAREBBE L'AMMISSIONE ESPLICITA DI UNA GRAVE COLPA CHE RIMETTEREBBE IN DISCUSSIONE RESPONSABILITA', CONNIVENZE E SOPRAVVIVENZA POLITICA "COLLETTIVE".
L'alternativa "pregiudiziale" ad esso, o meglio la ipotesi "revisionale" dell'assetto UEM, come individuata dallo stesso Fassina, ha, infatti, una vitalità attuale pari praticamente a...ZERO (terreno innevato con rischio slavine). Non servirebbe attuarne solo una parte, dato che ritarderebbe soltanto la fine di un'agonia lacerante; e non servirebbe attuarla in misura simbolica o posticcia - cioè solo nel "nomen", come l'Unione Bancaria- come sarebbe tipico delle tattiche dell'ordoliberismo (ben cosciente che i "popoli" non sarebbero in grado di valutare il senso pratico di quanto, ancora una volta, "misteriosamente" deciso).
E, come abbiamo visto, la efficace attuazione del quadro correttivo "effettivo" e non posticcio, appartiene al novero della pura utopia: se non altro perchè, PER TUTTA LA GOVERNANCE EUROPEA DEGLI ULTIMI 30 ANNI, SAREBBE L'AMMISSIONE ESPLICITA DI UNA GRAVE COLPA CHE RIMETTEREBBE IN DISCUSSIONE RESPONSABILITA', CONNIVENZE E SOPRAVVIVENZA POLITICA "COLLETTIVE".