Fratelli carissimi (nella notte più nera),
vi confesso che inizio a sospettare che fare divulgazione sia ormai abbastanza inutile.
Ora, senza doversi impiccare troppo sulla scelta delle parole, mi trovo a registrare un fenomeno di tipo "taoista": il PUD€, o quel che diavolo sarà l'insieme di poteri e forze sociali che vogliono ad ogni costo affondare in nome dell'euro, in fondo non ne sta azzeccando una. Non occorre "agire", non è necessario far nulla: solo attendere fiduciosi, ma senza aspettative di alcun genere, che si verifichi il "timing".
Perchè presto arriverà il conto.
La notizia cattiva è che "loro" intendono sempre che il conto lo dobbiamo pagare noi (mira che è l'essenza delle ideologie economiche neo-classiche) - e questo, finora, è stato vero- ma la buona notizia è che a 'sto giro il conto lo dovranno pagare anche "loro".
Questa magra consolazione, perchè comunque non cerchiamo consolazione ma "verità", in ogni modo non muterà l'andamento dei fatti.
Oramai, lo sapete, si sono portati oltre il point of "no return" e giocano una partita che inizia ad essere disperata proprio per loro.
Il problema in cui incorrono è esemplificato dalla "trappola per scimmie": viene riportato dell'usanza di alcune popolazioni asiatiche che mettono per terra alcuni frutti di cui le scimmie sono ghiotte, fino a condurre (tipo cammino di "Pollicino") ad una grossa noce di cocco in cui, dopo aver praticato un foro, pongono altri frutti (è utilizzabile anche un vaso a collo stretto). La scimmia inserisce la mano e afferra il frutto: ma poi, essendo il "pugno", che avvolge la massa del frutto, troppo grande per consentire di ritrarre la mano, e la noce di cocco (o il vaso) troppo pesante per essere portata via, rimangono lì sul posto fino all'arrivo del cacciatore (pare che la scimmia sia una pietanza gustosa).
Questo potrebbe anche dirsi il paradosso del "non mollare mai": l'avidità di potere, la consuetudine con il possesso del frutto agognato, sono un irresistibile innesco per una ottusa avidità (di potere, di denaro, di qualunque forma di possesso esclusivo).
E questo anche quando l'oggetto del desiderio non è più disponibile nella invitante presentazione iniziale, perchè ciò che appare facile e vantaggioso, è in realtà inserito in un meccanismo più ampio che, sebbene, poi, sia del tutto evidente, viene ignorato contro ogni logica (persino autoconservativa). Quello che gli pare vantaggioso lo devono conservare ad ogni costo, perchè non pensano che possa spettargli nulla di diverso.
Non pensano.
Insomma, mi viene da dire: la nostra parte l'abbiamo fatta, almeno per far capire il "meccanismo più grande" e la manovra di intrappolamento, neanche troppo ingegnosa, che si basa sulla "prevedibilità" meccanica del predatore che diviene preda.
Attenzione: è una trappola che riesce proprio in ragione di questa prevedibilità, dato che in realtà la "scimmia" avrebbe tutta la possibilità di scegliere e mollare. Ma non accade.
Ecco: (non) sta accadendo.
Tutti quelli che non hanno voluto ascoltare il semplice richiamo a scorgere il meccanismo nella sua interezza, sono preda di questa stessa avida prevedibilità, ognuno, in fondo, al suo livello di convenienza.