Allora, Cameron vuole lasciare l'UE (non del tutto e non "subito subito") e intanto rinegozia il bilancio UE per restringerlo, mentre Hollande vuole espanderlo per la "crescita" (si sa, è fatto così: è "buono"), mentre Van Rompuy vuole restringerlo perchè l'austerity è risanante e espansiva, come pure la Merkel a cui però, non sta bene "l'uscita inglese", perchè poi, non si sa perchè l'Italia potrebbe seguirla (ma è Repubblica che repubblicheggia). E insomma, alla fine, c'è sia il "braccio di ferro" tra Hollande e Cameron che tra Cameron e la Merkel.
Ma tutti, tranne Hollande, vogliono la stessa cosa: meno Europa "federale", più Europa di austerity espansiva.
Tutto chiaro? Cioè, per la schiacciante maggioranza della governance UEM, l'austerity è meglio che realizzare le condizioni dell''Area valutaria ottimale", cioè le politiche di trasferimento a carico di un bilancio europeo, che mancano.
Oddio, ma in Italia ci rappresentano l'evoluzione europea esattamente in senso inverso: cioè sarebbe "verso il federalismo", i "project bond", gli "eurobond" che coinciderebbero con l'attuale (wannabe) "più Europa".
Ah no, ci sarebbe anche Hollande: solo che mentre Bersani è per il rispetto inderogabile del Fiscal compact e dice che "la situazione del Paese è grave", Hollande afferma, negli stessi giorni, che "La crisi dell'Eurozona è in larga parte alle nostre spalle, la sfida di oggi è però la sfiducia della gente», e, ha detto ancora Hollande..."come l'austerity non possa essere contrapposta alla crescita e come la politica di bilancio debba anche "sostenere i più vulnerabili, i più esposti".
Nessuno è d'accordo su nulla, parrebbe: forse perchè sono diversi gli obiettivi persino tra chi appare avere disegni europei formalmente coincidenti...Cioè in Italia è comunemente accettata l'idea che il pareggio di bilancio sia "risanante" dell'economia (!) e l'hanno messo in Costituzione, mentre in Francia sono ben lontani dall'ottenerlo e dal gettarsi nella recessione, e hanno ratificato il Fiscal compact, a ottobre 2012, solo per fare, subito dopo, una manovra che non taglia affatto il deficit pubblico "come" in Italia, tanto che nel 2013 è previsto al -4,5%, anzichè all'obbligatorio, dopo la ratifica, 3%. E il calo del debito/PIL è previsto solo dopo il 2014.
Guardandosi bene, la Francia, dal dichiarare con sicurezza (solo "hopefully") che il pareggio di bilancio sia raggiungibile persino nel 2017. E neppure possono invocare quello "tecnico", che sconta la congiuntura come reclama Monti, dato che in recessione non ci sono ancora andati..ufficialmente e 'sto "ciclo sfavorevole" non lo vogliono proprio.
Insomma, guarda caso, l'Italia rimane l'unico paese non "area marco" che vuole raggiungere gli obiettivi europei nei termini, più o meno...ed evitare le sanzioni previste a partire dal 2014...probabilmente non per la Francia. Infatti:
L’inosservanza da parte degli Stati Membri degli obblighi previsti in tema di disavanzo e in tema di costituzionalizzazione del pareggio di bilancio dà luogo ad un’azione presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea. A norma dell’art. 8, questa può essere adita da una o più parti contraenti, previo rapporto ad hoc della Commissione europea, oppure direttamente. La Corte può irrogare una sanzione, che consiste nel pagamento di una somma forfetaria, ovvero di una penalità, comunque non superiore allo 0,1 per cento del Prodotto interno lordo dello Stato soccombente.
Insomma il "fogno" europeo che merita il Nobelper la pace...per la reciproca "delazione" (non "deflazione", proprio DELAZIONE). A quando un "braccio di ferro" Bersani(Monti)-Hollande perchè questi rispetti gli obblighi UEM? Ma non sarebbe meglio che il "braccio di ferro" se lo gestisse direttamente la Merkel? Quando si dice "portare l'acqua co' le recchie"...