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MONTI, KALERGY, EINAUDI E LA SCOMPARSA DELLE NAZIONI: GLI STATI DA RIDURRE IN POLVERE

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http://www.quieuropa.it/wp-content/uploads/2013/03/Angela-Merkel-Herman-van-Rompuy-Kalergi-Price-2010-2012-360x115.jpg

1. Le ultime vicende del "caso Italia" sono state ben descritte e commentate negli ultimi post di Alberto; in specie quello sulla coincidenza, a prima lettura, delle posizioni sostanziali di Monti e Pikkety e quello sulla "splendida" cavalcata finale (liquidatoria) delle nuove privatizzazioni, indispensabili e salvifiche. In particolar modo nel settore della sanità pubblica.

Alberto ha svolto le stesse osservazioni che avrei autonomamente proposto in argomento...se non le avesse già svolte lui, rendendo superfluo, per me, fare un post ripetitivo (e proprio perchè rivolto ad un pubblico in buona parte coincidente).
Altrettanto Alberto ha rammentato come, su questi argomenti di stretta ortodossia "montiana", - in sostanza l'attacco ai fondamenti del modello socio-economico costituzionale (diritto al lavoro, all'abitazione, protezione della famiglia mediante il welfare) e tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni (svendite) come strumenti funzionali al nuovo modello della "competitività"- tutto era stato già analizzato e preannunziato.

2. Come sapete, aggiungendo all'illustrazione dell'ideologia "economicistica" sottostante il profilo della violazione costituzionale sistematica, abbiamo cercato altrettanto di analizzare e preannunziare.
Va però sempre rammentato che Monti è un apripista, il portatore della "profezia apocalittica", che viene mandato avanti perchè "notifichi", - in contesti mediatici tali per cui non "possa" essere contraddetto-, il preavviso di estinzione seriale dei diritti costituzionali. 
A prescindere da chi, sempre su diktat oligarchico sovranazionale €urocratizzato, sia in Italia l'effettivo realizzatore di tale estinzione seriale.

3. La cosa vagamente divertente è che Monti, con queste uscite così esplicite e prive di qualsiasi pudore tattico, conferma di essere il titolare generazionale di quella ideologia che, basata su teorie alla lettera  coincidenti con quanto da lui affermato, fa capo a Coudenhove-Kalergy e, sul piano del federalismo pacificatore, a Einaudi (volendo soffermarci sul più "titolato" sostenitore italiano dell'ordine sovranazionale dei mercati, ostile agli Stati nazionali anche quando siano moderne democrazie costituzionali).
Basti rammentare questo "sunto" del pensiero kalergico e compararlo con la mobilità competitiva e sradicata da famiglia e territorio di nascita auspicata da Monti:
Kalergi proclama l’abolizione del diritto di autodeterminazione dei popoli e, successivamente, l’eliminazione delle nazioni per mezzo dei movimenti etnici separatisti o l’immigrazione allogena di massa... ...Eliminando per prima la democrazia, ossia il governo del popolo, e poi il popolo medesimo attraverso la mescolanza razziale, la razza bianca deve essere sostituita da una razza meticcia facilmente dominabile. Abolendo il principio dell’uguaglianza di tutti davanti alla legge e evitando qualunque critica alle minoranze con leggi straordinarie che le proteggano, si riuscirà a reprimere la massa."

Oppure basta comparare il fine ultimo della mobilità-competitiva montiana con queste parole di Einaudi ( cfr, pag.10), tratte dalla nota, formulata come Presidente della Repubblica, al tempo della ratifica della CED il 1° marzo 1954:
Nella vita delle nazioni di solito l’errore di non saper cogliere l’attimo fuggente è irreparabile. La necessità di unificare l’Europa è evidente. Gli stati esistenti sono polvere senza sostanza.
...Esisterà ancora un territorio italiano; non più una nazione, destinata a vivere come unità spirituale e morale solo a patto di rinunciare a una assurda indipendenza militare ed economica”.

4.Tutto questo, si manifesta ora nelle sue conseguenze ultime, da lungo tempo programmate attraverso la stessa Unione monetaria, ma adesso fortemente percepibli nella loro geometrica potenza di smantellamento del patrimonio delle famiglie e dei diritti costituzionali di prestazione che caratterizzano la democrazia sostanziale del dopoguerra; perchè, dunque, di fronte a tutto questo non c'è alcuna reale e significativa reazione? 
Perchè il popolo-Nazione italiano detentore della sovranità e invece destinatario della espropriazione annunciata di patrimonio, risparmio, lavoro, salute, pnesioni, con  laggiunta di un'auspicata diaspora migratoria, non reagisce?

Altre volte ho tentato di dare spiegazioni (che ritengo tut'ora plausibili), e persino di immaginare un imminente "riscatto" (eufemisticamente parlando)della coscienza e dei valori democratici di questa Nazione (di cui, come abbiamo visto poco sopra, si auspicava la "scomparsa" da parte di un Presidente della Repubblica che aveva giurato di essere fedele a tale Repubblica e di osservarne la Costituzione, art.54 Cost., e perciò aveva giurato di assumersi il ruolo primario di "rappresentare l'unità"- 87 Cost.- di quella stessa Nazione di cui auspicava...la dissoluzione).

5. Ma quel che è certo è questa torrida estare del 2015 sta segnando non tanto la crisi sistemica dell'euro-regime, resa evidente dalla ingovernabilità del "territorio", che parte dai Comuni e che presto non sarà più mediaticamente occultabile neppure a livello centrale, sotto il peso del fallimento economico e dell'assenza della mitologica crescita (...?); piuttosto, si ha l'impressione di un'autentica "resa" della base sociale italiana ad ogni forma di vessazione distruttiva, sistematicamente contraria alla Costituzione, che gli viene inflitta.
A parte una minore componente consapevole e attivamente informata della popolazione italiana, la incapacità delle masse nel reagire di fronte alla spettacolare spoliazione subita su diktat di potenze e interessi stranieri, e di fronte alla sfacciata incongruenza politico-mediatica delle giustificazioni addotte, è forse la tragedia annunciata della democrazia più eclatante cui si sta assistendo, in Italia, dai tempi dell'occupazione tedesca  e del suo sostegno al governo fantoccio di Salò...

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