Questo "flash Flaviesco" fotografa in poche potenti istantanee una situazione paradossale. Per l'Italia.
Cioè non solo ci si lega un'area valutaria altamente imperfetta (dove l'euro mette in ginocchio la nostra economia per l'assenza di meccanismi compensativi degli scontati differenziali di inflazione nell'area), ma, alla luce della prevalente analisi mediatico-politica italiana, dovremmo essere pure contenti delle conseguenze "estremizzate" di ciò (senza aprire bocca MAI sulla violazione del trattato tedesca nell'accentuare unilateralmente tali differenziali). Cioè gioire della "riduzione" dell'euro, nella generale considerazione degli altri grandi "players" geo-politici, al..."marco", sancendo definitivamente la scomparsa di ogni traccia della indispensabile "parità di condizioni", prescritta dall'art.11 Cost. per potersi legittimamente vincolare all'UEM .
Ora, secondo un "professore" dell'ISPE comparso ieri sera a Rainews24, la Germania può reggere, senza problemi (?) un cambio col dollaro fino a 1,80, la Francia fino a circa 1,25 e l'Italia fino a 1,16.
Questo perchè la Germania vende "beni di lusso" (ah, beh allora! Ma Lexus e Honda andranno "più" forte lo stesso!) e, in effetti, avrebbe invertito, nel suo surplus, la prevalenza dell'export intra-UEM.
Questo perchè la Germania vende "beni di lusso" (ah, beh allora! Ma Lexus e Honda andranno "più" forte lo stesso!) e, in effetti, avrebbe invertito, nel suo surplus, la prevalenza dell'export intra-UEM.
Ma in realtà, data così, la notizia risulta alquanto singolare: sia perchè, basandosi su svalutazioni interne (competitive sì!) la Germania non ha effettuato questi grandi investimenti decantati in Italia -bensì solo esasperato le famose "riforme strutturali" (del lavoro), sia perchè in effetti al grande surplus germanico non corrisponde più questa fantastica crescita: Bundesbank prevede un 2013 a +0,4, ma è stato "prima" che iniziassero i movimenti valutari nel "resto del mondo".
"Lo stesso Draghi ha indicato che la questione dei cambi sarà all'esame del G-20, ma di non ritenere che per ora ci sia una corsa alle svalutazioni competitive, piuttosto un tentativo di rilanciare le rispettive economie, che produce effetti sulle valute. (Per la serie: "finendo di vivere egli morì". Mr.Lapalisse") Il rialzo dell'euro, del resto, dipende anche dall'azione della Bce, che, osserva uno studio di Société Générale, da un lato ha ricostruito la fiducia nella moneta unica e quindi compresso gli spread, dall'altro prodotto un rialzo dei tassi a breve, generato dai primi rimborsi del Ltro e dalla "chiusura" di gennaio a un taglio dei tassi" (- Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/DcvVP.)
E sarebbe "stravagante" credere che la Germania continuerà ad avere un forte export extra-UEM (dato che l'attuale +6% viene considerato tecnicamente un "livello di guardia" dello squilibrio), approfittando della ripresa USA mentre il Giappone svaluta, e solo perchè in realtà continuerà a diminuire le proprie di importazioni. Cioè comprimendo ulteriormente (ad elasticità infinita) la propria domanda interna (pare un ricetta per la recessione e che Bundesbank, se le cose continueranno così, avrà "toppato"...e l'ISPE pure).
"Lo stesso Draghi ha indicato che la questione dei cambi sarà all'esame del G-20, ma di non ritenere che per ora ci sia una corsa alle svalutazioni competitive, piuttosto un tentativo di rilanciare le rispettive economie, che produce effetti sulle valute. (Per la serie: "finendo di vivere egli morì". Mr.Lapalisse") Il rialzo dell'euro, del resto, dipende anche dall'azione della Bce, che, osserva uno studio di Société Générale, da un lato ha ricostruito la fiducia nella moneta unica e quindi compresso gli spread, dall'altro prodotto un rialzo dei tassi a breve, generato dai primi rimborsi del Ltro e dalla "chiusura" di gennaio a un taglio dei tassi" (- Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/DcvVP.)
E sarebbe "stravagante" credere che la Germania continuerà ad avere un forte export extra-UEM (dato che l'attuale +6% viene considerato tecnicamente un "livello di guardia" dello squilibrio), approfittando della ripresa USA mentre il Giappone svaluta, e solo perchè in realtà continuerà a diminuire le proprie di importazioni. Cioè comprimendo ulteriormente (ad elasticità infinita) la propria domanda interna (pare un ricetta per la recessione e che Bundesbank, se le cose continueranno così, avrà "toppato"...e l'ISPE pure).
Insomma, la crescita tedesca è compatibile con il beggar thy neighbour ai danni dei partner UEM, ma non con una "forte" esportazione extra-UEM, sulla cui prosecuzione fino a quota 1,80 avremmo fortissimi dubbi.
Di certo, tenendo duro, la Germania potrà, con grande coerenza, imporre le privatizzazioni-svendite dei nostri beni. Ma solo continuando a far passare la fandonia che il problema sia l'ammontare del debito pubblico italiano, fandonia peraltro amatissima in Italia. Quando poi lo scopo è la deindustrializzazione italiana e, come ben evidenzia Flavio, la conseguente sottoccupazione di un paese, il nostro, che un tempo era il loro più pericoloso concorrente UE.
Ma ci tendo a sottoporvi questo commento de "Il moralista", perchè pone inquietanti interrogativi e ci tengo anche a costo di far crollare il trend attuale dell'ipotesi frattalica.
Di certo, tenendo duro, la Germania potrà, con grande coerenza, imporre le privatizzazioni-svendite dei nostri beni. Ma solo continuando a far passare la fandonia che il problema sia l'ammontare del debito pubblico italiano, fandonia peraltro amatissima in Italia. Quando poi lo scopo è la deindustrializzazione italiana e, come ben evidenzia Flavio, la conseguente sottoccupazione di un paese, il nostro, che un tempo era il loro più pericoloso concorrente UE.
Ma ci tendo a sottoporvi questo commento de "Il moralista", perchè pone inquietanti interrogativi e ci tengo anche a costo di far crollare il trend attuale dell'ipotesi frattalica.
E quindi? W IL PUDE e il "prestigio" dell'euro "fino a 1,80"!
Quello che i media non dicono…
"I movimenti erratici dei cambi hanno conseguenze negative sulla crescita e quindi siamo d'accordo nell'Eurogruppo che la questione vada sollevata al G20…la posizione comune… è quella di preservare la stabilità dell'euro… le prospettive di breve termine restano preoccupanti, con la disoccupazione alta e un debito pubblico della zona euro sopra il 90% che ha ridotto il dinamismo e la crescita". Questo ciò che emerso dall’Eurogruppo in questi giorni.
Ma, quello che i (nostri) media non dicono… è che i deflazionisti Barroso, Von Rompuy, Merkel, Monti, Draghi stanno tentando di gestire in qualche modo, con dichiarazioni di facciata, la patata bollente chiamata “guerra delle valute” piombatagli, giustamente, in mano e da loro stessi scatenata grazie alla cosiddette “svalutazioni interne”. “Colpa di chi svaluta! Stampate moneta a go go! Causerete il disastro!” Asseriscono gli Euroburocrati...Poi, gratta gratta il primo strato di apparenza, scopri che dietro le ammaliatrici sembianze dell’Euro ci sta il marcio delle “deflazioni competitive” alla tedesca.
I media non dicono che… mentre il resto del mondo mette in campo tutte le misure di politica monetaria a sua disposizione – le iniziative iscritte in agenda dal Giappone sono, in termini quantitativi, davvero impressionanti… e non dimentichiamoci che esse sostengono la ricostruzione post Tsunami, tendendo a questa necessaria priorità gli sforzi dell’esecutivo – nonchè di incremento della domanda interna (dove la grande protagonistaè ancora una volta la Cina ), l’Unione Europea va in senso opposto:più free trade , meno industrializzazione, con la prospettiva di una Germania quale sede produttiva dove “assemblare” i semilavorati provenienti dalla periferia europea (par.2) ridotta ad immenso serbatoio di manodopera dequalificata, a basso costo e sotto-tutelata.
I media non dicono che… mentre in UEM la de-socializzazione dei diritti impera, a Pechino i programmi principali vertono sul far emergere dalla povertà 80 milioni di abitanti attraverso un ulteriore aumento del 40% del salario minimo (dopo la crescita del 30% dei salari già avvenuta negli ultimi anni) e si procede di pari passo con la diffusione delle assicurazioni sociali e sanitarie, ed i diritti sindacali dei lavoratori.
Ma in Italia, naturalmente, il main-streamè ancorato ai suoi dogmi preferiti (da notare chi ha redatto l’articolo…), tutti “liberalizzazioni” e “riforme”. I giornali e le tivù parlano assiduamente della Cina che svaluta competitivamente (quando, come abbiamo visto, il suo tasso di cambio effettivo reale negli ultimi anni si è RIVALUTATO), degli Stati Uniti che stampano dollari dimenticando il loro ruolo di Banca del Mondo (se lo sei, DEVI essere in debito con i tuoi correntisti), del Giappone che fa lo stesso (ma hanno visto il loro saldo commerciale negativo negli ultimi tempi?) e del suo enorme debito pubblico (mala Posizione Netta sull’Estero non conta più?).
Ma in Italia, naturalmente, il main-streamè ancorato ai suoi dogmi preferiti (da notare chi ha redatto l’articolo…), tutti “liberalizzazioni” e “riforme”. I giornali e le tivù parlano assiduamente della Cina che svaluta competitivamente (quando, come abbiamo visto, il suo tasso di cambio effettivo reale negli ultimi anni si è RIVALUTATO), degli Stati Uniti che stampano dollari dimenticando il loro ruolo di Banca del Mondo (se lo sei, DEVI essere in debito con i tuoi correntisti), del Giappone che fa lo stesso (ma hanno visto il loro saldo commerciale negativo negli ultimi tempi?) e del suo enorme debito pubblico (ma
Ma i media non dicono che… sono loro a svalutare, o siamo noi (come UE) che rivalutiamo perchè siamo in surplus di parte corrente?
Sono veramente gli inglesi a svalutare la sterlina grazie alla stampante nella cantina della BoE (Bank of England), o èla Germania ad essere “leggermente” in surplus pure con loro, trascinando con sé l’Euro?
Sono veramente gli inglesi a svalutare la sterlina grazie alla stampante nella cantina della BoE (Bank of England), o è
Così, mentre “I membri del G7 affermano il loro il loro impegno a tassi di cambio determinati dal mercato” ci chiediamo perché invece di additare a responsabili i paesi “emergenti”, non ci si permetta per una volta una critica all’operato di chi, in primis Paesi Bassi e Germania all’interno della stessa Eurozona, sottrae domanda globale?
Infine, prendendo spunto da questo arguto commento di Kthrcds e confrontando i consigli dati da Monti a Berlusconi al tempo, spontaneamente sorge il quesito: come è possibile che il Professore additi la Grecia quale prossimo futuro per l’Italia in caso di vittoria elettorale del M5S, ricattando di fatto l’elettore italiano?
Ma come, fino all’altro giorno, non era l’Ellade il grande successo dell’austerità espansiva dell’UEM ? Ma i nostri media non ci dicono che ad Atene va tutto bene?
E invece vi accadono cose (roba che neppure Sinn considera ormai accettabile!) che "Essi", vecchi e nuovi pasdaran del fiscal compact e dell'austerity, ritengono "serio" e "risanante" infliggere anche a noi...
Ma come, fino all’altro giorno, non era l’Ellade il grande successo dell’austerità espansiva dell’UEM ? Ma i nostri media non ci dicono che ad Atene va tutto bene?
E invece vi accadono cose (roba che neppure Sinn considera ormai accettabile!) che "Essi", vecchi e nuovi pasdaran del fiscal compact e dell'austerity, ritengono "serio" e "risanante" infliggere anche a noi...