
Caro xxxx,
A- sono stati gli USA a creare il federalismo europeo, finanziandolo e infiltrando i loro uomini...(essenzialmente) hayekiani; qui un riassunto con fonti dirette e documentali:
B- ora, a quanto pare, sono sempre gli USA che paiono voler mollare l'euro e la stessa UE. Questa intervista (alla BBC!) mi pare lasci adito a pochi dubbi:

(pensa solo che sono usciti su wiki i cablogrammi dell'ambasciatore USA della fine degli anni '70, che indica chi è affidabile e invece sia da "rimuovere", fra i politici e i dirigenti italiani, in quanto favorevoli o meno allo SME e al divorzio tesoro-bankitalia; se vuoi ti linko anche questi. Insomma, i tempi stanno veramente cambiando e in fretta...).
[Esempi:
In memoria di Paolo Baffi— TraglisqualidiWallSt (@cyberpunktrade) 21 gennaio 2017
Cablogramma Nov. '78. A Marzo '79 incriminato. Ad Ottob. dimissioni.
Si oppose. @gregdefelice@GiovanniBossipic.twitter.com/MuSm2NjvES
Qui Zaccagnini nel febbraio '78 (sempre col solito Gardner)... si capisce? https://t.co/RBWT321PY0pic.twitter.com/omt5Qzx3dl— lim bo (@theBsaint) 24 gennaio 2017
Nello stesso documento Cavazza critica le politiche di Andreotti perché: #PiùEuropa, #MenoStato, #PiùMercato, eccetera... pic.twitter.com/lo374io2Hs— lim bo (@theBsaint) 24 gennaio 2017
Notare che la dinamica del CLUP italiano, all'epoca, era esattamente allineata a quella della Germania.
Possibile che ciò comportasse solo in Italia un problema, addirittura, di "ancoraggio alla democrazia"?
C- qui invece ti linko il libro di storia dell'economia (monetaria) dove emerge che la situazione 1919-1920 non possa, a rigore, essere assimilata a quella attuale (i problemi ci sono ma sono in buona parte diversi e in parte di diversa radice)
D- comunque sia, piaccia o no, per l'Italia sarebbe cosa saggia e prudente prepararsi: i processi decisionali, ora sul campo, non mi paiono minimamente all'altezza. Ormai sono stati superati "dagli eventi" non solo dal FMI (ad es; sugli effetti occupazionali della flessibilità del lavoro e sulla growth failure dei cambi fissi e del liberoscambismo globalizzato) ma, persino dal segretariato di Stato di una presidenza USA repubblicana.
E- Semmai, sarebbe da impostare in tempi rapidi (prima lo farebbero meglio è) un programma, serio e consapevole (della situazione effettiva delle filiere industriali residue e vitali), di investimenti pubblici in industria pubblica, nazionalizzando la gran parte del sistema bancario ancora in piedi; come comunque si rivelerà inevitabile proseguendo su questo piano inclinato generatore di NPL, nonché distruttivo dei valori patrimoniali posti a garanzia da famiglie e imprese esauste.
Ma coi tempi ristretti che hanno generato gli "stati di eccezione" creati da Unione bancaria e fiscal compact, la vedo molto difficile...