La questione Cipro pone delle interessantissime questioni. Almeno in mezzo all'angoscia che poteva essa stessa suscitare e a quella più generale legata alla coscienza di essere "infognati" nel Mattatoio Europa dei diritti costituzionali.
Abbiamo già visto nei commenti al precedente post, come essa si stia rivelando una situazione atipica, proprio perchè coinvolge il legame di quel (mini?) paese con la potenza russa.
E in tal senso, in prima battuta, mette allo scoperto come l'euro sia non solo un elemento fondamentalmente politico-internazionale (certo non fondato su razionali esigenze economiche), ma proprio un sistema ormai esplicito di affermazione dell'egemonia politico-bancaria della Germania(il che ci risparmia ulteriori dispute col fronte italiano del PUD€, sempre più allargato all'intero arco parlamentare).
Ora: attendiamo su questa svolta di visibilità dei termini della questione - prima affidata a intepretazioni in buona fede che i media, specie italiani, si rifiutavano di compiere- una presa di posizione degli USA e degli stessi alleati privilegiati inglesi.
Una presa di posizione che espliciti, più di quanto già adombrato in passato, le realtà pangermanica dell'euro, come tale pericolosa per l'intera crescita della domanda mondiale, segnerebbe immediatamente le sorti dell'attuale assetto UEM.
La Germania si troverebbe a fare immediatamente i conti con la propria intransigenza, che, oltretutto, l'ha messa in una situazione in cui non può più fare marcia indietro. Specie in vista di elezioni politiche che non possono che svolgersi all'interno della folle e menzognera propaganda che i suoi "poteri forti" hanno disseminato senza sosta.
Voi sapete come qui si sia sostenuto che un nuovo paradigma potrebbe instaurarsi "oltre l'euro": E questo paradigma non promette nulla di buono, mirando a perpetrare, attraverso un radicale controllo dei media, vecchi e nuovi, un apparente ri-orientamento dell'opinione pubblica.
Questo passerebbe per una diversa, ma egualmente insidiosa e antidemocratica, spinta "decrescista", verso una dipendenza estera del nostro paese da tecnologie e produzione di beni (e servizi), rigorosamente private e privatamente pianificate, che ci porrebbero in una condizione di dipendenza strutturale e di sostanziale colonizzazione (v. introduzione, punto 2).
Per evitare ciò, l'idea residuale e emergenziale mi pare possa essere quella della creazione di un organismo di salute pubblica simile ai Comitati di Liberazione Nazionale.
Se ci saranno le condizioni, di coscienza collettiva condivisa, di coraggio civile e di impegno attivo al ripristino della Costituzione, è aspetto che si rivelerà in questa fase storica della nostra comunità nazionale.
Perchè poi potrebbe essere troppo tardi.