Sempre dedicato a Silvia e alla "facilitazione" della cultura "volantinica" che caratterizzò la rinascita italiana in questo tormentato inizio secolo...
Oratutti si accorgono della torta pasqualina e di quello che avevamo detto, in base a considerazioni del tutto ovvie, sull'aumento delle tasse e dei tagli (ci sarà anche quello) per coprire la parte dei debiti della p.a. corrispondenti alle c.d. spese in conto capitale, che non sarebbero già contabilizzate nel fabbisogno previsto per il 2013 e che quindi aumenterebbero il deficit.
Oratutti si accorgono della torta pasqualina e di quello che avevamo detto, in base a considerazioni del tutto ovvie, sull'aumento delle tasse e dei tagli (ci sarà anche quello) per coprire la parte dei debiti della p.a. corrispondenti alle c.d. spese in conto capitale, che non sarebbero già contabilizzate nel fabbisogno previsto per il 2013 e che quindi aumenterebbero il deficit.
E ovviamente ancora nessuno dice che anche per la parte che non aumenta contabilmente il deficit, questi (presunti) pagamenti anticiperanno il collocamento del debito programmato, e quindi aumenteranno (oltre che l'onere degli interessi) le esigenze di suo abbattimento, con tasse e tagli, a partire dal 2014 (fiscal compact, lo chiamano).
Creando quell'effetto avvitamento alla "greca" che porterà a austerity incrementale determinata dalla recessione inevitabilmente indotta, che, a sua volta, peggiora i conti pubblici.
Abbiamo anche detto che questo meccanismo, sovranazionale e costituzionalmente illegittimo, funziona indipendentemente da qualsiasi esito elettorale e segna l'espropriazione definitiva della sovranità, con la disattivazione dei modi di esercizio della sovranità del popolo rendendo, per gli italiani, del tutto inutile andare a votare.
Inutile, però, per gli italiani.
Non per chi, a qualunque titolo, fa parte della politica e omette di lottare per svincolarsi senza indugio dal tallone di ferro "europeo".
In effetti le elezioni una funzione residua e specialistica ancora la svolgono: designare i "decidenti"per conto dell'Europa"bancaria", che possono continuare a garantirne il potere totalitario in cambio della perpetuazione "del", o introduzione "nel", giro dei feudatari (del neo-Sacro romano impero crucco).
Divenuti feudatari, infatti, gli eletti, sia a livello nazionale che locale, potranno:
- pesarsi e pretendere lo spazio televisivo e mediatico che ne amplifica la stabilità della stessa posizione, disinformando totalmente e ;
- riunirsi per negoziare decine di migliaia di nomine dirette e indirette, queste ultime formando un qualsiasi tipo di governo )nazionale o locale); e il tutto in base a precari equilibri numerici. Infatti, in tempi di crisi e nell'assenza di un'offerta politica che sia veramente volta a risolverla, mettendo in contestazione l'Europa delle banche, i numeri saranno necessariamente sempre precari (grazie a un elettorato tra il confuso e il disperato).
Insomma le elezioni (ripeto: nazionali e locali) funzionano come strumento per la formazione di un atipico consiglio di amministrazione di una holding o, più esattamente, grazie alla "riforma" del Titolo V della Costituzione, di una serie di holdings che controllano una sterminata quantità di "soggetti operativi" (a cominciare dal governo che funziona come comitato esecutivo, ristretto, di amministratori delegati): non solo società pubbliche e miste, ma anche enti, consulenti, organismi persino previsti dalla Costituzione.
Ma tutti, consiglio di amministrazione della holding e soggetti operativi, invariabilmente asserviti ad un'unica mission: realizzare ciò che "vuole l'Europa", contro gli interessi nazionali chiaramente indicati dalla Costituzione come inderogabili.
La foglia di fico, che non fa trapelare la già avvenuta colonizzazione italiana da parte delle potenze (bancarie) straniere che esprimono la governance europea e fungono perciò da azionisti di controllo della holding, è che, per ora, nel consiglio di amministrazione-Italia (assemblee nazionali e locali), siedono cittadini italiani. Per ora.
Ma questo avveniva anche nel Sacro Romano Impero carolingio e poi germanico, dove i margravi e i duchi e i vescovi-principi o conti, per conto dell'imperatore, erano per lo più nativi (non sempre, ma anche se venivano dall'estero, come un Olli Rehn, dovevano comunque accattivarsi i vassalli locali e tutti insieme governare un popolo di miserabili in quello che era un assetto parassitario o, in tempi di crisi e di guerra, "predatorio").
Ora tutto questo ci dice che il valoroso alleato - tedesco, anche se in origine doveva essere franco-tedesco, nel vero spirito, o fantasma, del Sacro Romano Impero-, sta dispiegando sempre più le forze sul territorio italiano.
E quindi ci dice che quand'anche uno scontento generalizzato, determinato dai rovesci politico-economici (anzichè militari), portasse alla sfiducia di questa linea feudale e imperialista di gestione della politica nazionale (25 luglio), gli sviluppi successivi sarebbero alquanto conflittuali (8 settembre e vicende conseguenti).
Ma sarà, come sappiamo, la versione farsesca. Non però per le nostre tasche e non senza che l'infrastruttura solidaristica italiana sia stata prima rasa al suolo.
Piccolo addendum delle 19.20: guardatevi qui cosa sta succedendo. Allora: omettendo di adempiere al primo dovere costituzionale di un "cittadino", e cioè "essere fedeli alla Repubblica e osservarne la Costituzione" (54 Cost.) -cosa che esige di "svincolarsi senza indugio dal tallone di ferro dell'UEM- è possibile evitare di entrare nei giochini tra feudatari sulla spartizione dei "beneficia et jura" concessi dal diritto "eminente" dell'Imperatore?
Piccolo addendum delle 19.20: guardatevi qui cosa sta succedendo. Allora: omettendo di adempiere al primo dovere costituzionale di un "cittadino", e cioè "essere fedeli alla Repubblica e osservarne la Costituzione" (54 Cost.) -cosa che esige di "svincolarsi senza indugio dal tallone di ferro dell'UEM- è possibile evitare di entrare nei giochini tra feudatari sulla spartizione dei "beneficia et jura" concessi dal diritto "eminente" dell'Imperatore?