Da un valoroso lettore e commentatore di lunga data, abbiamo ricevuto questa interessante mail, che vi giro, affinchè costituisca motivo di riflessione più estesa (come merita):
"...mi permetto di segnalarle il decreto legge n. 149 del 2013, sull’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, con il quale a mio parere si inserisce un altro robusto chiodo sulla bara della nostra Costituzione. A prescindere dalle obiezioni di merito che si potrebbero avanzare (giacchè in pressoché tutti i paesi europei esiste una qualche forma di finanziamento pubblico ai partiti), sotto il profilo strettamente costituzionale il provvedimento viene adottato sulla base di presupposti di necessità e urgenza semplicemente risibili, alla luce dell’articolo 77 della Carta. I tecnici del Governo Letta-Renzi, infatti, non trovano di meglio che inserire questo passaggio al primo punto dei “considerata”:
Considerato che la grave situazione economica del Paese impone con urgenza l'adozione di misure che intervengano sulla spesa pubblica, in linea con le aspettative dei cittadini di superamento del sistema
del finanziamento pubblico dei partiti ed in coerenza con la linea di austerita' e di rigore della politica di bilancio adottata in questi ultimi anni.
Insomma, l’austerità imposta dalla Ue, dalla Merkel e dal FMI, assurge a principio fondante della legislazione d’urgenza, insieme alla necessità di un ennesimo atto di Governo volto alla riduzione della mai abbastanza detestata spesa pubblica.
Ma la vera perla sta nel secondo dei “considerata”
Considerato che la volonta' espressa dal corpo elettorale nelle consultazioni referendarie in materia si e' sempre mantenuta costante nel senso del superamento di tale sistema e che, da ultimo, sono emerse situazioni di disagio sociale che impongono un immediato segnale di austerita' del sistema politico.
Dunque, di fronte al disagio sociale non servono politiche economiche di rilancio della domanda e della occupazione - quelle sono espressamente vietate dai nostri padroni di Bruxelles – ma invece, secondo il nostro governo, “immediati segnali di austerità”. E’ difficile perfino commentare.
Certo lo svuotamento sostanziale dell’articolo 77 è ormai consolidato da anni (fin dalle manovre ‘lacrime e sangue’ di Amato nel lontano 1992), tuttavia mi sembra che un provvedimento d’urgenza formalmente motivato in questo modo, e dettato in realtà da ragioni squisitamente tattiche - con Renzi proteso a superare Grillo in demagogia e populismo – rappresenti un segnale ulteriore di degrado, al quale dobbiamo cercare in qualche modo di opporci, se ancora è possibile."
Considerato che la grave situazione economica del Paese impone con urgenza l'adozione di misure che intervengano sulla spesa pubblica, in linea con le aspettative dei cittadini di superamento del sistema
del finanziamento pubblico dei partiti ed in coerenza con la linea di austerita' e di rigore della politica di bilancio adottata in questi ultimi anni.
Insomma, l’austerità imposta dalla Ue, dalla Merkel e dal FMI, assurge a principio fondante della legislazione d’urgenza, insieme alla necessità di un ennesimo atto di Governo volto alla riduzione della mai abbastanza detestata spesa pubblica.
Ma la vera perla sta nel secondo dei “considerata”
Considerato che la volonta' espressa dal corpo elettorale nelle consultazioni referendarie in materia si e' sempre mantenuta costante nel senso del superamento di tale sistema e che, da ultimo, sono emerse situazioni di disagio sociale che impongono un immediato segnale di austerita' del sistema politico.
Dunque, di fronte al disagio sociale non servono politiche economiche di rilancio della domanda e della occupazione - quelle sono espressamente vietate dai nostri padroni di Bruxelles – ma invece, secondo il nostro governo, “immediati segnali di austerità”. E’ difficile perfino commentare.
Certo lo svuotamento sostanziale dell’articolo 77 è ormai consolidato da anni (fin dalle manovre ‘lacrime e sangue’ di Amato nel lontano 1992), tuttavia mi sembra che un provvedimento d’urgenza formalmente motivato in questo modo, e dettato in realtà da ragioni squisitamente tattiche - con Renzi proteso a superare Grillo in demagogia e populismo – rappresenti un segnale ulteriore di degrado, al quale dobbiamo cercare in qualche modo di opporci, se ancora è possibile."
Opporci? E come?
A quanto pare tutto questo è condiviso ed accettato da una massa strepitante di cittadini livorosi. Ormai, non c'è limite all'idea che, per salvare l'Italia, occorra il taglio della spesa pubblica, sempre e comunque.
Tragicamente, per la minoranza consapevole che purtroppo dovrà scontare questa marea livorosa, in cui ormai non si comprende più perchè i vari partiti, vecchi e nuovi, litighino fra loro, visto che praticamente tutte le forze politiche fanno la gara a superarsi in questa direzione, occorrerà che i media (sì i media), che muovono le fila scomposte e manovrabilissime dei livorosi, giungano ad essere identificati come i mandanti del disastro economico cui saranno alfine tutti esposti.
Fino ad allora, - e di questo passo sarà molto prima di quanto non credano nella loro incoscienza distruttiva- non possiamo che assistere ed attendere...Il timing che essi stessi hanno innescato.