
1. Vi ripropongo l'intervento (dichiaratamente OT) di Lorenzo Carnimeo (a commento dell'ultimo post di Francesco Lenzi):
"Non mi soffermo più di tanto su cosa voglia dire porre la fiducia su una legge delega, ossia vincolare il Parlamento a concedere la delega legislativa al Governo alle condizioni imposte da quest'ultimo.
I Piddini dicono essere la cosa formalmente legittima. Io, a naso, qualche dubbio di costituzionalità me lo porrei, se non altro perché il significato ultimo dell'articolo 76 cost. risulta palesemente svilito.
E poi che senso hanno le previsioni contenute nei regolamenti parlamentari che vincolano alla procedura normale in caso di delega legislativa, se poi il Governo può azzerare il confronto tramite la questione di fiducia?
Andiamo direttamente in sede deliberante, allora, che facciamo ancora più presto evitandoci inutili sedute notturne (la corrente elettrica è spesa pubblica), ed inutili "sceneggiate", come le ha chiamate il nostro Presidente del Consiglio.
Sceneggiate, poi, più che legittime.
Sceneggiate, poi, più che legittime.
Un ricatto politico non può che produrre una crisi politica e quindi -di conseguenza- una "sceneggiata" parlamentare.
Come, in ultima analisi, sarebbe perfettamente normale che una maggioranza offesa dal modo di procedere del suo Governo gli revochi la fiducia, anche solo perché non accetta il metodo con cui si propone alle Camere. In democrazia succede così e quindi la cosa è da salutare positivamente: che ci sia ancora un barlume di coscienza, nelle tristi aule del regime eurista?
La costituzione delle democrazie liberiste sembra, in fondo, la stessa dei paesi oltre cortina. Formalmente puoi votare, c'è la divisione dei poteri, vengono garantiti i tuoi diritti. Sostanzialmente no. Mai fu più vera l'intuizione di Friedman: l'euro è un soviet.
Ma c'è un aspetto ancora più sinistro di questo regime, ed è la (non)coscienza sociale generata dalla sua propaganda.
La costituzione delle democrazie liberiste sembra, in fondo, la stessa dei paesi oltre cortina. Formalmente puoi votare, c'è la divisione dei poteri, vengono garantiti i tuoi diritti. Sostanzialmente no. Mai fu più vera l'intuizione di Friedman: l'euro è un soviet.
Ma c'è un aspetto ancora più sinistro di questo regime, ed è la (non)coscienza sociale generata dalla sua propaganda.
Un regime classico, ad esempio, cerca e vuole un allineamento della massa all'idea. Il liberismo no. Vuole una massa continuamente tenuta in una sorta limbo livoroso.
I social network sono -forse- uno specchio crudo ma vero dell'anti-morale generata da questi mostri mediatici. Una tensione rabbiosa, da notte di San Bartolomeo, vomita nei commenti un'etica schizofrenica dove la solita patina cosmetica (animalismo, ambientalismo, femminismo, etc), copre una gravissima perdita di ogni senso di umanità e di rispetto per la persona. La povertà diventa solo degrado su cui far incazzare altri (futuri) poveri. E se alla fine moriamo tutti, meglio: siamo incompatibili con il pianeta e con i poveri animali, giusto?
Io non so se ESSI (come li chiama Luciano), siano coscienti di quello che stanno facendo. La Storia insegna che il nazismo è nato così. Ma con la storia non si trova lavoro, no? A quando la sua abolizione dagli insegnamenti?"
I social network sono -forse- uno specchio crudo ma vero dell'anti-morale generata da questi mostri mediatici. Una tensione rabbiosa, da notte di San Bartolomeo, vomita nei commenti un'etica schizofrenica dove la solita patina cosmetica (animalismo, ambientalismo, femminismo, etc), copre una gravissima perdita di ogni senso di umanità e di rispetto per la persona. La povertà diventa solo degrado su cui far incazzare altri (futuri) poveri. E se alla fine moriamo tutti, meglio: siamo incompatibili con il pianeta e con i poveri animali, giusto?
Io non so se ESSI (come li chiama Luciano), siano coscienti di quello che stanno facendo. La Storia insegna che il nazismo è nato così. Ma con la storia non si trova lavoro, no? A quando la sua abolizione dagli insegnamenti?"
A ciò aggiungo la risposta da me data in quella stessa sede:
"Bravissimo, as usual.
By the way, a 'sto punto, è evidente che la fiducia su "leggi di delegazione legislativa"è un procedimento in frode alla legge costituzionale, per eludere la "causa" o, se vuoi, la "ratio" (interesse democratico attenuato e da circoscrivere, insito nella delega stessa) dell'art.72, comma 4, Cost.
Ma prova a spiegare a Gozi o alla Boschi una cosa del genere. Questa è la misura dello svuotamento, ormai irreversibile, della democrazia cui siamo giunti: a monte, è una conseguenza del tutto ovvia della "cessione di sovranità".
Barroso non avrà più di che lamentarsi sulla, per lui, inaccettabile dialettica governo-parlamento che rallenta "l'estorsione", pardon, l'attuazione delle decisioni "irrevocabili" dell'euro-tecno-crazia".
By the way, a 'sto punto, è evidente che la fiducia su "leggi di delegazione legislativa"è un procedimento in frode alla legge costituzionale, per eludere la "causa" o, se vuoi, la "ratio" (interesse democratico attenuato e da circoscrivere, insito nella delega stessa) dell'art.72, comma 4, Cost.
Ma prova a spiegare a Gozi o alla Boschi una cosa del genere. Questa è la misura dello svuotamento, ormai irreversibile, della democrazia cui siamo giunti: a monte, è una conseguenza del tutto ovvia della "cessione di sovranità".
Barroso non avrà più di che lamentarsi sulla, per lui, inaccettabile dialettica governo-parlamento che rallenta "l'estorsione", pardon, l'attuazione delle decisioni "irrevocabili" dell'euro-tecno-crazia".
2. Ma una cosa andrebbe ulteriormente aggiunta: tra gli "oggetti definiti"ed i"criteri direttivi determinati", che devono presiedere all'esercizio della delega, la questione del "licenziamento" e della ulteriore limitazione della tutela in forma di "reintegra", a quanto pare, non c'è.
Se il testo definitivamente approvato fosse in effetti questo, una riforma dell'attuale art.18 - già di per sè notevolmente restrittivo della stessa reintegra, quantomeno sul piano dell'ampliamento e dell'inversione dell'onere della prova a carico del lavoratore-, sarebbe destinata ad una inevitabile rimessione alla Corte costituzionale, per violazione dell'art.76 della Costituzione.
In tale occasione, tra l'altro, sarebbe anche naturale che fosse censurata autonomamente la sostanza di una disciplina di flessibilità-licenziabilità così ampia, dando modo alla Corte costituzionale di assumersi la responsabilità circa un definitivo chiarimento della portata precettiva inderogabile - e dei limiti di tale inderogabilità- degli artt.1, 4 e 36 della Costituzione: ciò,a fronte di una situazione di instabilità del lavoro "generalizzata" (ex post, sul precedente assetto contrattuale), nonchè in relazione ad ammortizzatori sociali che in definitiva sono destinati ad indebolire sia la successiva stabilità dei rapporti di lavoro post-disoccupazione, sia lo stesso mantenimento del precedente livello retributivo.
Qui trovate il testo dell'emendamento-delega approvato ieri (di "perle", nelle linee interpretative qui suggerite se ne rinvengono a bizzeffe; compresa la revisione, restrittiva naturalmente, dei contratti "di solidarietà").
ADDENDUM: comunque la si voglia vedere, è evidente che la partita di estrema difesa della sovranità democratica (intesa come perseguimento obbligato dei diritti fondamentali dei cittadini, primo il "lavoro", da parte delle Istituzioni di governo), passa per la Corte costituzionale. Per questo, la stessa composizione del parlamento, e in particolare il sistema elettorale e la compresenza o meno dello stesso bicameralismo, hanno un'influenza determinante su "come" viene via via composta la stessa Corte.
Sia per quanto riguarda, direttamente, i membri eletti dal parlamento stesso; sia per quanto riguarda quelli designati del Presidente della Repubblica pro-tempore (il quale è in definitiva espressione conseguenziale del modo in cui la legge elettorale permette la maggior o minor rappresentatività delle forze sociali in parlamento).
ADDENDUM: comunque la si voglia vedere, è evidente che la partita di estrema difesa della sovranità democratica (intesa come perseguimento obbligato dei diritti fondamentali dei cittadini, primo il "lavoro", da parte delle Istituzioni di governo), passa per la Corte costituzionale. Per questo, la stessa composizione del parlamento, e in particolare il sistema elettorale e la compresenza o meno dello stesso bicameralismo, hanno un'influenza determinante su "come" viene via via composta la stessa Corte.
Sia per quanto riguarda, direttamente, i membri eletti dal parlamento stesso; sia per quanto riguarda quelli designati del Presidente della Repubblica pro-tempore (il quale è in definitiva espressione conseguenziale del modo in cui la legge elettorale permette la maggior o minor rappresentatività delle forze sociali in parlamento).