
...Ma perché chi studia sinceramente - invece - non ne sbaglia mai una?
«Nell’immediato dopoguerra, Basso guida le forze socialiste a schierarsi contro l’avvio del processo di integrazione europea, di cui non coglie il significato storico e in cui non scorge il mezzo per ridare la libertà e l’autonomia agli europei, ma in cui vede soltanto l’espressione del dominio statunitense e del capitalismo.» 1976, The Federalist, 1975.
Un possibile raccordo tra questo e il successivo commento, in discorso scientificamente organico, può essere senz'altro questo:
«Nell’immediato dopoguerra, Basso guida le forze socialiste a schierarsi contro l’avvio del processo di integrazione europea, di cui non coglie il significato storico e in cui non scorge il mezzo per ridare la libertà e l’autonomia agli europei, ma in cui vede soltanto l’espressione del dominio statunitense e del capitalismo.» 1976, The Federalist, 1975.
Un possibile raccordo tra questo e il successivo commento, in discorso scientificamente organico, può essere senz'altro questo:
"...L'impiego "tecnico" del vincolo esterno non è una novità di fine anni '70: la novità è stata il suo irrigidimento fino all'attuale cementificazione (che non è differenza da poco, s'intende).
Se si guarda alle celebri strette creditizie della Banca d'Italia, quella del '47, quella del '63 e poi quella del '74-'75, e agli argomenti che le hanno accompagnate, non è difficile scorgere un fil rouge che percorre tutta la storia repubblicana.
Citiamo pure Caffè («I consigli», rivista della Flm (1977)):
"Di fronte a gravi disavanzi della bilancia dei pagamenti soprattutto per la ingiustificata riluttanza ad applicare razionamenti e misure restrittive delle importazioni, i provvedimenti deflazionistici sono inevitabili. Proprio in questi giorni il professor Modigliani ha affermato secondo notizie di stampa che «è discutibile se la politica restrittiva sia stata condotta per eccesso, (ndr: siamo nel 1977!) cioè se non ci si sarebbe potuto permettere un disavanzo maggiore e se non si sia ecceduto nella deflazione».
Di questa osservazione in primo luogo va rilevato che si parla finalmente in modo esplicito di deflazione, in secondo luogo questo «eccesso» è tipico della politica economica italiana perché lo si ebbe, sia nel 1947, sia nel 1963.
Questo andare al di là del segno non è un fatto fortuito o un errore ricorrente: dipende sistematicamente dalla minore importanza che si dà ai problemi dell’occupazione rispetto a quelli dell’incremento delle riserve valutarie. È sempre mancato il controaltare: chi cioè avrebbe dovuto più energicamente difendere le ragioni dell’occupazione rispetto a quelle del grado di disavanzo della bilancia dei pagamenti, della credibilità esterna o del fatto che il Cancelliere tedesco, il fondo monetario ci dicono che siamo bravi e così via."
Basso, durante la sua segreteria, sotto il terzo governo De Gasperi, aveva preteso che i ministri socialisti, prima delle riunioni del consiglio dei ministri, gli comunicassero l’ordine del giorno e i disegni di legge che dovevano discutere. Lui aveva creato due commissioni di consulenza, una incaricata dei problemi dello Stato, con Massimo S. Giannini, l'altra delle questioni economiche, con Caffè, così da poter controllare rapidamente i disegni di legge e poi incaricare uno dei ministri di sollevare tutte le contestazioni preparate in sede di partito (notizie, credo poco note, in C. Giorgi, Un socialista del Novecento, Carocci, Roma, 2015, pag. 245).
Tanto per chiarire la differenza fra la politica e l'idraulica".
Tanto per chiarire la differenza fra la politica e l'idraulica".
3. E grazie a Smigol, "sostituiamo" l'originario commento di Lorenzo, che introduce il dialogo che segue, con questa sua precedente analisi complessiva che fornisce un quadro ancor più sistemico:
Il progetto politico di "Essi" pare quindi consistere in:
a) l'instaurazione di un governo sostanziale "nascosto", perché comunque i veri governanti (la grande finanza), non assumono direttamente -agli occhi dei governati- la responsabilità delle politiche che decidono, nascondendosi dietro al politico di professione, titolare formale (ma non sostanziale) del potere e ridotto a mero prestanome (sotto questo aspetto era meglio perfino il "vecchio" ancien regime: anche se "non votato da nessuno", un Luigi XVI era chiaramente identificabile come responsabile dal governato: come aveva statuito suo nonno, lo Stato.... era LUI. E infatti, alla fine, raggiunto il punto di rottura la società lo chiamò a rispondere!).
b) la creazione di una non-società "universale, multietnica, multiculturale, globale", composta da una massa povera, abbrutita, incolta, disorientata e senza valori di riferimento (e come puoi averne senza una cultura a cui riallacciarti, una terra a cui legarti, una famiglia di cui far parte, una politica da valutare, fin anche un dio in cui credere?).
Sotto questo aspetto, è incredibile la sinergia tra quelle che Diego Fusaro chiama la "Destra del denaro" e la "Sinistra del costume". Basti pensare alla comune condivisione del relativismo dei valori, della "guerra" contro la famiglia tradizionale (ossia contro il welfare privato che esiste da sempre: famiglia non è forse uguale a mutuo soccorso?), dell'anticlericalismo stereotipato etc....
c) un'opera di sviamento delle coscienze (e in una non-società frammentata e senza punti di riferimento è oggettivamente facile), dai problemi autenticamente politici verso delle "ideologie di secondo livello" (es. gender, femminismo ultra-radicale, animalismo, veganesimo, etc....), identificando (falsamente) in esse la nuova frontiera della (non) lotta politica.
Personalmente credo che un progetto del genere capisca poco l'uomo in sè, che alla fine la "società dei disorientati" esploderà come una bomba ad orologeria, anche perché, rimanendo "terra-terra", per quanto tu sia un informatore bravo, sarà difficile far credere all'infinito ad un poveraccio che il suo slum sia "il migliore dei mondi possibili"(anche se il teleschermo orwelliano glielo ripeterà dalla mattina alla sera), e perché, tanto per dirne un'altra, la "dittatura delle minoranze"è la peggiore forma di tutela che si possa dare alle stesse, in quanto presupposto per l'esplodere violento della maggioranza.....
E' un progetto pericoloso, perché costruito sulla non politica, sulla neutralizzazione del consenso e su un'ipocrita morale di cartapesta, per la quale, tanto per dirne una,una morte va in prima pagina ed un'altra no, a seconda di dove di verificano e in quale contesto e a seconda dell'utilità che ha la notizia.
Il problema, è che coloro che si definiscono "intellettuali", hanno seppellito il proprio spirito critico per credere in tutto questo.
Comunque, la decadenza della società occidentale è impressionante. E' uno squallido e pericoloso "basso impero". A questo punto, c'è quasi da sperare che arrivino presto i barbari..."
Se "questo esperimento" si dimostrerà utile, contando anche sul vostro aiuto nel rinvenire commenti passati particolarmente importanti, potrà nascerne una serie di post di recupero di prezioso materiale e di sistematizzazione degli approfondimenti già svolti.
Quindi formulo l'invito, in questa ottica, a citare ulteriori commenti (anche propri) che, correlati a quelli qui esposti, possano servire da passaggi di collegamento e ulteriore illustrazione di quelli contenuti nella "selezione": l'idea sarebbe di inserirli, dopo la segnalazione nei commenti, nel testo dello stesso post, ampliando il lavoro di raccordo delle parti "collettive" del blog: